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Addio a Vittorio Foa

 



Se n’è andato ieri alla veneranda età di 98 anni uno dei padri della Repubblica e una delle ultime voci di una Sinistra indipendente e fiera: Vittorio Foa.

Un ragazzo di 98 anni, lucido, brillante.

Antifascista militante, trascorse 8 anni nelle carceri di regime.
Uscito dal carcere nel 1943, entrò nel Partito d’Azione e si unì alla Resistenza.
Una volta caduto il fascismo e finita la guerra, fu eletto all’Assemblea costituente: un’esperienza che ricordava sempre: "gli scontri tra noi (comunisti, socialisti, democristiani e liberali) erano aspri, però al momento di decidere le regole comuni tutto si chetava".

Era, la sua, una generazione che - avendo vissuto il fascismo e fatto la Resistenza - guardava al bene del Paese come interesse supremo.
 
Le piccole beghe, la politica di piccolo cabotaggio - ciò a cui tristemente assistiamo oggi, anche a sinistra - non apparteneva loro.

Per questo e per tutta la sua successiva esperienza umana, politica e professionale, Vittorio Foa rimane un faro.
 
Non solo per chi è di sinistra, ma per ogni sincero democratico che si riconosce nei valori della Costituzione.

In tempi difficili e confusi come questi ci mancherà la sua lucidità, la sua indipendenza, il suo rigore morale.

Addio Vittorio. Che il suo esempio possa essere luce per la Sinistra che verrà e per il Paese tutto.

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