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 Home page > Tribuna Libera > Referendum: che la vittoria sia d’esempio alla politica

Referendum: che la vittoria sia d’esempio alla politica

Una vittoria così netta (57% di affluenza alle urne, quorum superato abbondantemente: non succedeva dal 1993) con percentuali bulgare di SI ha due significati.

Il primo, quello specifico, è che la maggioranza degli italiani ripudia il nucleare come fonte energetica (ribadendo la posizione espressa con lo storico referendum del 1987), che vuole che l'acqua continui ad essere una preziosa risorsa pubblica su cui nessun privato può fare profitto e che chi ci governa - premier o ministro che sia - non può vantare alcun tipo di impunità per il ruolo che ricopre.

Il secondo significato, dopo i risultati delle amministrative di due settimane fa, è un chiaro avviso di sfratto al governo.
La luna di miele con Berlusconi è finita. Il vento è cambiato.
La gente, il popolo, che vive sulla sua pelle il frutto di una crisi economica devastante, ha smesso di fidarsi dell'imbonitore, dell'incantatore di serpenti, del grande comunicatore.
Berlusconi non incanta più.

La fine del governo, e del regime berlusconiano, è vicina.



Adesso, come ripete negli ultimi giorni Di Pietro (che si è ritagliato, forse anche un po' furbescamente, un inedito profilo istituzionale) la sinistra deve mostrare di meritarsi la fiducia degli italiani con un programma di governo chiaro e alternativo a quello della destra. Un programma davvero alternativo allo sfacelo che, da anni, abbiamo sotto gli occhi.

Oggi festeggiamo la vittoria, da domani però dobbiamo incalzare i politici del centro-sinistra affinché inizino a ragionare sulle cose da fare - e non (solo) sulle poltrone o sulle alleanze - non appena questo governo sarà caduto e bisognerà ricostruire dalle macerie.

Questa vittoria è una vittoria della gente, al di là dei partiti. 
E' una vittoria della società civile, dei giovani, di chi usa Internet e i social network, determinanti per fare contro-informazione e per tenere alta la tensione mentre le televisioni hanno tentato per tutta la campagna elettorale di disinformare e depotenziare il referendum.

E' la vittoria di chi non ha tessere in tasca, ma non ha mai smesso di fare politica dal basso, nelle piccole scelte della propria vita quotidiana.

Di questo il centrosinistra dovrà tener conto se vuole essere partito di governo alle prossime elezioni. Il vento è cambiato...sarebbe stupido disperdere l'energia pulita che arriva da questi referendum.

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