• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Abusivismo, necessità e politica della privatizzazione

Abusivismo, necessità e politica della privatizzazione

In Campania si sta procedendo alla demolizione di case abusive abitate dai proprietari, cioè prima casa; nel contempo, approda in commissione Affari Costituzionali alla Camera il "Piano Casa" che, tra l’altro, prevede anche il condono edilizio. Carlo Sarro, relatore insieme a Vincenzo Nespoli dell’emendamento sul condono, spiega che si tratta di una semplice riapertura dei termini per sanare un vulnus relativo ai cittadini campani che non hanno potuto usufruire della sanatoria. Viene spontaneo chiedersi perché si procede alla demolizione.

Abusivismo, necessità e politica della privatizzazione

Se è ovvio che l’abusivismo è da condannare, è altrettanto ovvio che non si può lasciare famiglie senza casa: "Stanotte non so dove andare a dormire, non so dove portare mia figlia di quattro anni", ha detto il proprietario, Giuseppe Impagliazzo. "Se continua così dormiremo in strada. Siamo disperati. Tutto questo non è giusto. Mi dicono che dovrò anche pagare (circa 40.000€) le spese di demolizione. Non ho un lavoro. Ora non ho più una casa, dove prenderò questi soldi?"; demolire senza aver preparato un piano di ricollocamento di quelle famiglie che vivono sì in case abusive, ma sono per loro la prima casa, significa un disinteresse totale dei problemi della popolazione.
 
Disinteresse che prende forma proprio dall’incuria delle forze politiche e comunque degli addetti ai controlli a far rispettare le leggi. Nel caso di Ischia, manca addirittura un piano regolatore che non può essere giustificabile col fatto che è zona protetta.
 
Ci sono altre zone protette in Italia, in particolare quelle montane, dove, alla popolazione è consentito costruire sia case sia ambienti legati alle attività locali previste dalla legge. E’ assurdo pensare che un cittadino nato in un comune debba poi emigrare per mancanza di alloggi.
 
Un piano di demolizione dovrebbe, comunque, partire dalle seconde case che rimangono sfitte per la maggior parte dell’anno e che comunque non comportano l’estremo disagio di finire sulla strada dei proprietari, e delle strutture non abitative: alberghi, ristoranti ecc...
 
Ciò che avviene sul problema casa, non può comunque essere imputato unicamente a una mala gestione del territorio; il problema principale è la politica privatista dei governi che ritengono la casa, e altri beni essenziali come l’acqua, un prodotto economico invece che un bene essenziale.
 
Una politica che ha portato ad una drastica diminuzione dell’intervento pubblico in fatto di edilizia abitativa obbligando il cittadino ad acquistare o ad andare in affitto in case private dove l’affitto libero diventa, per molti, proibitivo al punto di dover scegliere l’acquisto, impegnandosi con un mutuo ventennale che, come ha dimostrato l’attuale crisi, non è scevro di pericoli. Inoltre, la scelta dell’acquisto implica una dipendenza costante dal lavoro sicuro obbligando, per ciò, a scelte che coinvolgono altri aspetti della vita.
 
Tale politica, purtroppo, si riflette anche sulla manutenzione delle case, là dove la mancanza di soldi impedisce la ristrutturazione che, unita all’incuria del territorio, ha già provocato molti drammi.
 
L’attuale politica privatista, tutta improntata alla limitazione della spesa pubblica, oltre che a dare in mano ai privati la gestione economica dei soldi pubblici, mira a rendere sempre più impossibile una gestione pubblica sganciata dagli interessi economici, il che significa avere i servizi solo se redditizi.
 
Un esempio è il tentativo di privatizzare la protezione civile che, nata come organismo volontario, se verrà attuata, dipenderà, nella gestione dei fondi, dai privati; ciò significa che, mentre il privato, che ha in gestione i fondi, si avvalerà di guadagni consistenti e comunque determinerà gli interventi in base all’utilità, il "volontario" lavorerà gratis per il guadagno altrui, a meno che il volontario diventi un dipendente, allora i costi lieviteranno in modo consistente aumentando i costi; costi che, nel settore della protezione civile (ricostruzioni, interventi straordinari, incendi, catastrofi ecc.) andranno a carico dello Stato cioè nostro.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.158) 1 febbraio 2010 12:35

    Il mondo degli "abusi" e degli "abusivi" lascia tracce in ogni angolo del paese. Davvero inquietante è il dichiarato "sacrosanto diritto" all’abusivismo dei tanti cittadini da decenni in attesa di una casa popolare. Questa è la Penisola del Tesoro dove "non esiste" quello che tutti possono vedere. Crescono le bollette e i costi di treni e autostrade? La disoccupazione sale al 10,1%? Tutto sotto controllo. Basta sentirsi dire che la "missione" del governo è quella di ridurre la pressione fiscale. Quando? ... (segue => http://forum.wineuropa.it

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares