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Abdicazione del Papa: se la Chiesa si laicizza...

Come era ovvio attendersi, dopo il primo tremendo contraccolpo planetario succedutosi alla dichiarazione di abdicazione di Benedetto XVI, ora sono gli interrogativi ed i dubbi su tale gesto a far parlare il mondo intero.

I fedeli più estremi accetteranno come dato di fatto un gesto eclatante. Fa parte dello stesso criterio di Fede. Se hai Fede – ci “insegnano” da secoli – non ti poni troppe domande. Inquietante criterio, quello della Fede assoluta che ti impone di non crearti dubbi di qualsiasi natura pur essendo questa vita zeppa di spunti adatti a dubbi ed interrogativi di ogni sorta. Ma è più semplice così: col tema della Fede che non fa domande, si trova soluzione tombale ad ogni cosa.

Per tutti gli altri, fedeli o meno, a certi dubbi non verranno date risposte. Almeno non direttamente dai componenti della grande organizzazione chiamata Chiesa, che in questi giorni si danno un gran da fare per far ripetere – come un mantra – al Papa uscente, la frase: “Ho preso la decisione in completa libertà”. Poiché excusatio non petita, accusatio manifesta – che significa semplicemente “scusa non richiesta, accusa manifesta” – da ciò partiamo con una riflessione che può portarci a qualche brandello di verità.
 
Sappiamo che la Chiesa si trova in crisi. Una crisi che non è solo da ricercare in una perdita numerica di fedeli. La Chiesa è in crisi da che è stato creato uno strappo vistoso in quei segreti tenuti fermamente sigillati ed occultati alla cosiddetta società civile.

Il vero trauma, la società laica ma credente, lo ha avuto quando alla parola Chiesa sono stati accostati temi quali la pedofilia, la speculazione economica, la collusione col mondo politico, la trasformazione in manager di molti dirigenti ecclesiastici – ricordate Don Verzè?

Segreti che parlano di cose orride per chi pensava che alla parola Chiesa si potessero automaticamente accostare le parole: carità, amore, onestà, purezza. E quindi una costante omologazione a quella società laica di cui, tradizionalmente almeno, la Chiesa non dovrebbe far parte ne tantomeno imitarne i modi.

Invece, abbiamo “scoperto” che gli esseri umani sono davvero simili ad ogni latitudine e qualsiasi veste essi decidano di indossare. Abbiamo anche “scoperto” che il cosiddetto “Satana” da sempre rappresentato dalla Chiesa come colui che ti attira col profumo del potere e del denaro (e del sesso…) non sia poi così malaccio, visto che tutto sommato, abbiamo accettato come “normale”, appunto, che possano esistere esseri umani che a loro tempo presero i “voti” (ma si diventa preti per elezione diretta?) e che magari nel percorso della vita ecclesiastica, si accorgono che certi voti sono troppo pesanti da sopportare quando ad esempio la natura ti ricorda che, voti o non voti, il testosterone verrà prodotto in ogni organismo e produrrà una serie di effetti che, se non controllati, possono sfociare nel turpe male della pedofilia. Ovvio che, l’aggravante ad un qualcosa che appunto spesso affonda radici nell’assurda pretesa di imporre “all’uomo di Chiesa” di non esser più Uomo, è stata sempre aggravata dal non aver mai negli anni, allontanato di netto certi elementi dall’Organizzazione Chiesa che anzi, li ha spostati qua e la per il mondo, a peccare altrove…

Discorso, quello della pedofilia che ho affrontato in altri articoli e merita approfondimenti a parte.

Ciò che a me non passa dalla mente, da che Benedetto XVI ha abdicato, sono un paio di cose. Il momento storico in cui ciò accade, e il fatto che la sua quarta enciclica, già pronta da dare alle stampe nello scorso gennaio “guarda caso” non verrà pubblicata. Un’enciclica che – teologicamente parlando – chiedeva una riconversione alla Fede totale di tutti i componenti della Chiesa. Un’ enciclica – la quarta, dopo quelle sulla Carità, la Speranza e la Società – che apportava un vigoroso sostegno a quella tolleranza zero verso coloro che, all’interno della Chiesa si siano macchiati di peccati troppo orribilmente umani e della peggiore specie di umanità.

Esattamente nel peggior momento storico che l’umanità intera sta vivendo a livello di società civile, di perdita totale di valori e di speranza, di economie che battono sempre qualsiasi altro fondamento dell’animo umano, ecco che il Papa cede. O “forse” viene fatto cedere. Abbattuto, letteralmente, da una società ormai tesa solo al maggior profitto, che non può e non vuole trovare spazio per alcun tipo di carità, alcun tipo di mestizia, nessun tipo di valore se non quello intrinseco dei calori materiali, nessuna speranza. Sia esso mondo laico o clericale, che ormai si fondono e si fondano sugli stessi criteri scriteriati di assoluta managerialità intesa come “tutto può far trarre profitto: dalle anime dei penitenti, all’ultimo modello di Ipad”…

Io vedo in questo Papa - sì anziano ma non certamente abbattuto dall’età -, un tentativo estremo di rimettere sui giusti binari una organizzazione clericale ormai venduta al “progresso” della società laica. Questo tentativo è stato brutalmente bloccato. Sono troppe le incongruenze in questa storia che rischia di essere dimenticata troppo in fretta.

Ci ritroveremo con una Chiesa che gestisce e controlla – come sempre ha fatto – enormi capitali e questo verrà fatto metabolizzare come cosa del tutto “normale”. Si eleggeranno Papi ogni cinque anni? Si creeranno pubblicamente schieramenti politici all’interno dei gruppi dirigenziali clericali, e questo un giorno sarà inteso dalle popolazioni mondiali come “normale”?

La Chiesa ha da sempre molti e brutti scheletri in ogni armadio.

Chi cerca davvero Dio, sa di doverlo cercare altrove. Se adesso decadranno anche gli orpelli inscenati fin qui al solo scopo di conservare almeno la faccia, il mondo avrò perso l’ultimo ramo cui sperare di trovare sostegno.

Da un lato non è male: si rimetterà in equilibrio una umanità vestita di porpora e con la croce al collo che per secoli ha preso in giro i suoi simili mentre tramava ed uccideva – letteralmente – coloro che non aderivano al “credo”.

Dall’altro è un misero esempio di come l’essere umano non potrà mai esser simile a Dio. Qualsiasi cosa Dio possa essere e rappresentare nel cuore e nella mente di ogni singolo individuo a qualsiasi latitudine.

Sono certa che ricorderemo con notevole affetto un Papa, Benedetto XVI, che lì per lì scompariva di fronte all’enorme luce emanata da Papa Wojtyla. Quel giorno non sarà un buon giorno. Sarà “normale” leggere che il Cardinal Tizo e Caio ha corrotto caio e tizio e che il vescovo Tal dei Tali è avvezzo a giocare grosse somme dei fedeli alle slot machine. “Normali” notizie di Cronaca...
 
A coronamente di tutto ciò, l'incredibile coincidenza di un fulmine che scarica proprio sulla cima di San Pietro, lo stesso giorno in cui Bendetto XVI comunica la sua decisione. Che Dio ci stia inviando un messaggio?

O è la "profezia di Malachia" che si compie?
 
 
Foto di Alessandro Di Meo (Ansa)
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Cesarezac (---.---.---.252) 20 febbraio 2013 14:22
    Cesarezac

    La Chiesa Cattolica, così come accade al Paese che la ospita, è in crisi, in recessione. Le cause sono molteplici. La crisi della Chiesa non è solamente economica, è anche crisi dei valori, ancora una volta all’unisono con il nostro Paese ma non solo, è anche crisi delle vocazioni.

    Le donne, la metà del cielo, sono alla riscossa e, poiché le religioni sono un’invenzione dei maschi, pertanto create a loro uso e consumo, vedono le donne in ruolo subalterno, o, come per gli islamici, un male necessario. 
    Oggigiorno tutte le chiese del mondo, moschee comprese, stanno vacillando.
    E’ la rivoluzione delle donne! Era ora!
    Firmato: CESAREZAC un maschietto masochista.
  • Di (---.---.---.111) 20 febbraio 2013 15:33

    L’articolo misura il polso al Vaticano, ne trae conclusioni e si pone importanti quesiti per il futuro.Si intuisce lo spirito laico dello scritto, ma ciononostante la deusione del "fallimento" della chiesa e del suo attuale Pastore, mancati punti di riferimenti di una società malata e moribonda.Inutile e priva di verità, invece, la definizione della fede che impone a nessuna domanda nessuna risposta.C’è un ampia letteratura che smentisce tale affermazione.Sul cosiddetto "satana" da alcuni definito il "grande burattinaio"non fa altro che il suo mestiere senza limiti, senza soste e frontiere,diffondendo il suo credo, sesso denaro e potere, perfetta trinità infernale.Perchè mai allora meravigliarsi se ha attaccato in maniera così pesante il suo più acerrimo nemico (la Chiesa) e con apparente incontestabile successo? Dunque per un credente, consapevole della lotta eterna tra il bene ed il male, tutto ciò ha una logica.Per il laico è una favoletta che nulla mette e nulla toglie alla nostra realtà in cui tutto va in frantumi e di cui non si riesce a dare una spiegazione.Tutto qui.

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