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A piedi senza meta nell’Italia che si fida

“Leggere è un po’ come viaggiare. Non lo fai con le gambe, ma con la mente. Ma se hai occhi per guardare potrai vedere più di quanto credi”. Forse mai come per questo libro le parole di mio nonno divengono reali. Lo sfogliare delle pagine di PasParTu diviene un vagare per l’Italia allo scoperta di storie note e meno note. Gambe, occhi e voci narranti sono di Anna Rastello e Riccardo Carnovalini, camminatori seriali per passione e autori del libro originato dal viaggio “a piedi senza meta nell’Italia che si fida” intrapreso nel 2012. 

Un errare passo dopo passo per guardare da vicino il Bel Paese e il suo popolo senza avere una chiave passe-partout ma affinandosi al foneticamente simile PasParTu, ossia a passi, parole e tu. Dove i passi sono quelli del camminare lento, le parole quelle donate da coloro che hanno accolto i viandanti e il pronome riferito all’atto di spogliarsi del proprio “io” per mettersi nelle mani di chi ha offerto asilo per una sera e deciso la destinazione del giorno successivo. Un desiderio, quello di spogliarsi, che “ci ha fatto scoprire profondamente liberi, sentendo che la vera libertà, forse quella più difficile da realizzare, è quella da noi stessi”.

Le “numeri” del cammino

Un progetto, quello di Anna e Riccardo, declinato in quattro stagioni, ognuna fatta di 49 tappe, perché il 49 è “il numero delle instabilità e dei cambiamenti, ma anche delle speranze e delle attese”. Ma 49 è pure il risultato ottenuto moltiplicando i sette giorni della settimana con le sette settimane di cammino stagionale pensato per rendere omaggio al sette, “numero magico, misterioso, sacro, unico e immobile che rappresenta il cosmo e la completezza delle cose”. A rifinire la numerologia di PasParTu è il tre, il numero perfetto e quello delle regole imposte per il viaggio: ricevere ospitalità per una sola notte, fare decidere la meta successiva a chi ha fornito accoglienza e interrompere il cammino qualora non ci fossero più persone disposte a riceverli. Il tutto con l’obiettivo di farsi donare il bene più prezioso, non una cena o un buon letto, ma il tempo, quello di raccontarsi e di regalare una parola che esprima un concetto per migliorare il mondo.

L’Italia delle contraddizioni

L’avventura di Anna e Riccardo dura 5.819 km e 192 ospitalità, comprese quelle in comunità di recupero dalle dipendenze e in un convento di suore clarisse. Un cammino dal quale emerge un’Italia dai mille volti, quelli “bianchi” di chi mette la propria vita al servizio degli altri e della comunità e quelli “neri” della criminalità organizzata, senza dimenticare le innumerevoli sfumature di grigio intermedie. Un’Italia dove paradiso e inferno distano pochi chilometri, se non pochi passi. Dove nella Calabria della ‘Ndrangheta capita che una signora in auto si fermi a offrire dei gustosi bocconotti appena sfornati a viandanti sconosciuti, dove alla devastazione ambientale della Terra dei fuochi si contrappone l’azienda agricola biodinamica di Luigi e Pasquale, amici della rete per l’agricoltura contadina Genuino Clandestino e dei Des, i distretti di economia solidale. Nel quale a poco distanza dal degrado tragico dell’Ilva di Taranto c’è lo splendore della spiaggia del Lido Azzurro con la sua “bella e alta duna abbracciata dai ginepri alle spalle dell’arenile”. E ancora la meraviglia della Cinque Terre, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, in una costa ligure troppo spesso nelle cronache per smottamenti e alluvioni causati “dall’abbandono di coltivazioni, boschi, sottoboschi e muretti a muro, la cementificazione, la tombatura dei canali”.

Storie straordinarie

Se gli autori sono abili nello scrutare i luoghi attraversati e descriverne bellezze e obbrobri, l’anima di PasParTu rimangono le persone e le loro storie. Alcune semplici, ma non meno significative, come quelle di chi commissiona una serenata per un ragazzo che compie 18 anni, di chi lascia le porte di casa aperte e libere da chiavi e chiavistelli o di chi si “ostina” a tenere vive tradizioni antiche come la transumanza. Altre sono più drammatiche, come le vite di coloro che combattono la criminalità, l’indifferenza e il disagio sociale. Ma ci sono pure storie fuori dal tempo come la Società del Gratuito di Fornò dove il bene di tutti è il bene individuale, dove “più uno ha, più dona, e per sé prende, dei beni prodotti, solo la parte necessaria per continuare a impegnarsi per lo sviluppo del bene di tutti”. O la Comunità Cenacolo di Saluzzo, dove “l’uomo ferito può ritrovare la bellezza della vita sostenuto da un’impercettibile rete di amore gratuito. (…) A ogni nuovo arrivato viene affiancato un angelo custode, un compagno disponibile a sostenerlo a costo di sostituirlo in tutto ciò che non vuole fare, dal mangiare un cibo che non gli piace allo svolgere una mansione al posto suo. E, poco alla volta, aiutarlo ad allontanarsi dai falsi bisogni per lasciarsi guidare dal cuore”. Tra le centinaia di racconti c’è spazio pure per narrare un’amore da favola, quello tra Yavette e Libero, lei californiana e lui calabrese. Due vite separate da migliaia di chilometri e magicamente unite da una semplice domanda posta da lui in una chat: “Vieni con me a nuotare con i delfini?”. Un quesito che Yavette anni prima aveva confidato alla sorella come rilevatore dell’amore vero. E così è stato, con Yevette trasferitasi in Calabria per condividere la vita con Libero e a promuovere una cooperativa di donne dedita alla creazioni di abiti essenziali e originali.

La rivoluzione a 4 km/h

A rendere piacevole lo sfogliare delle pagine di PasParTu concorrono molti altri elementi, quali le fotografie scattate da Riccardo Carnovalini e le parole raccolte da Anna Rastello che formano un “dizionario” delle buone idee per cambiare il mondo. Ad attrarre sono pure la capacità degli autori a contestualizzare le innumerevoli citazioni, da Pino Daniele a Giorgio Gaber, da Dante a Ovidio, da Ignazio Silone a Italo Calvino, e a guardare “le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi”. Una moltitudine di letture che suggerisce che il loro vagare per la Penisola non è un semplice cammino, ma un impegno “politico” per provare a rendere il mondo un po’ più giusto ed equo. Perché, come scrivono gli autori, “camminare per noi è una ricerca: di luoghi, di persone, di frammenti, di noi stessi (…), è una rivoluzione a quattro chilometri all’ora”.

Gli autori

Anna Rastello, informatica per passione e mamma per amore, nel 2011 si è messa in cammino per una promessa e ora continua a camminare per una società migliore: 10.000 km in quattro anni, in parte raccontati nel libro “Il cammino di Marcella”.

Riccardo Carnovalini, camminatore e fotografo. Una vita dedicata ad attraversare l’Italia e l’Europa a piedi. Una rivoluzione “lenta” fatta di milioni di passi, di migliaia di foto pubblicate, di racconti scritti, radiofonici e televisivi, di amore e passione raccontati, condivisi e trasmessi.

Pagina facebook: www.facebook.com/paspartuRA/

Scheda
Autore: Anna Rastello e Riccardo Carnovalini
Titolo: PasParTu, A piedi senza meta nell’Italia che si fida
Pagine: 240
Immagini: si
Prezzo: 17,50 euro (2016)
Editore: Edizioni dei Cammini
Anno: 2015
Sito: www.edizionideicammini.it

Questo articolo è stato pubblicato qui

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