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 Home page > Attualità > Politica > 6 - 7 giugno 2009: Voto Europeo, Stipendio Italiano!

6 - 7 giugno 2009: Voto Europeo, Stipendio Italiano!

Salari netti a 21.374 dollari l’anno per gli italiani: risultano tra i più bassi dei Paesi Ocse, Italia al ventitreesimo posto su 30. Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna. La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia. E’ calcolato in dollari a parità di potere d’acquisto. Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse. Secondo i dati Ocse, a pesare negativamente sulle buste paga degli italiani è anche il cuneo fiscale, che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore.

Il peso di tasse e contributi, sempre per un lavoratore dal salario medio, single e senza carichi di famiglia, è del 46,5%. Più leggero è il drenaggio di imposte e versamenti contributivi se si esamina il caso di un lavoratore, sempre con un salario medio, ma sposato e con due figli a carico. In questo caso il cuneo e al 36%. La crisi economica, insomma, tocca tutti, ma gli italiani sembrano svantaggiati già in partenza, vista la differenza salariale rispetto ai lavoratori di altri Paesi. Tornando alla classifica sui salari, infatti, un italiano in un anno guadagna mediamente il 44% in meno di un inglese, il 32% in meno di un irlandese, il 28% in meno di un tedesco, il 18% in meno di un francese.


I dati Ocse testimoniano una verità già conosciuta: che le retribuzioni nette dei lavoratori italiani sono ben al di sotto della media dei 30 Paesi più industrializzati. Questo dimostra quanto sarebbe necessario un intervento del governo, con risorse fresche e aggiuntive per potenziare il potere d’acquisto delle retribuzione e delle pensioni, per uscire dalla crisi, anziché aspettare che passi la nottata! Invece il governo si è dimenticato di quanto promesso in campagna elettorale e i redditi degli italiani rimangono tra i più bassi in Europa proprio per effetto di un eccessivo carico fiscale sulle famiglie. Se avesse voluto, l’esecutivo sarebbe potuto intervenire già sui redditi del 2008 con un apposito intervento di fine anno, magari in occasione della Finanziaria, e sul controllo dei prezzi al consumo.

La crisi non basta a spiegare da sola il totale disinteresse del governo sull’emergenza salari dal momento che si sono trovati i soldi per salvare l’Alitalia e le banche in difficoltà. Sugli stipendi italiani pesa il caro-vita, serve una detassazione dei salari, una più equa distribuzione della ricchezza, occorre una nuova scala mobile, capace di legare gli stipendi al reale costo della vita. Per consentire all’Italia di ritornare competitiva rispetto al resto d’Europa e dare respiro alle famiglie a “busta paga” serve una reale detassazione degli stipendi e una riduzione generalizzata dei listini al dettaglio, consentendo ci cittadini italiani di acquistare tanto quanto i cugini europei e assicurare servizi pubblici decenti. Invece il governo s’impegna in una inutile riforma della Pubblica amministrazione, mortificando ancora di più di quanto non abbia potuto l’”EURO” i lavoratori dello Stato.

A fronte di stipendi tanto bassi, soltanto un folle potrebbe pretendere servizi efficaci ed efficienti. Sarebbe come andare al ristorante pagare poco e pretendere di mangiare bene: assurdo! Se vai a menù turistico sai già cosa ti aspetta! Se entri in un ufficio pubblico e hai di fronte un impiegato che guadagna 900euro al mese già è tanto se… sta lì a ascoltarti!!! Le dichiarazioni del governo, poi, sul fatto che siano i giornali e la sinistra ad alimentare l’ansia nel Paese a fronte di una crisi che ha già oltrepassato la sua fase peggiore sono disarmanti. E’ difficile commentare affermazioni del genere, si può solo dire “in che mani siamo finiti”! La situazione è drammatica e il presidente del Consiglio ritiene che sia soltanto un fatto “psicologico” e che raccontando storielle e barzellette ci risolleveremo da questa crisi. Votate gente... votate...

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