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25 aprile: la festa di chi?

Rieccoci qui, ancora una volta, al 25 aprile.

Il ricordo della liberazione, che è anche la nostra festa nazionale, insieme alla festa della Repubblica, solleva polemiche come ogni anno.
 
Purtroppo, entrambe le ricorrenze scelte per unire l’Italia in una festa commemorativa non ricordano eventi di unità del popolo, nè potrebbe essere altrimenti: il Paese veniva da anni di divisione, per non dire di guerra civile, e le rappresaglie anti-fasciste, politiche o personali, nei mesi successivi alla liberazione dimostrano che il popolo italiano non era affatto unito, come non lo era il 2 giugno. Il referendum istituzionale del 1946 non fu sicuramente un plebiscito per la repubblica, con differenze molto forti tra le regioni del nord e quelle del sud.
 
Questa situazione mi ha stancato e ho deciso di cercare una data migliore per celebrare l’Italia. Per prima cosa, quindi, ho verificato quali giornate siano celebrate negli altri paesi. Le ricorrenze della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti e della presa della Bastiglia in Francia sono indiscutibili, come lo è l’unificazione della Germania nel 1990, anche se in modo diverso. La Spagna celebra il Día de la Hispanidad, ricordando la scoperta dell’America da parte delle tre caravelle spagnole guidate da Cristoforo Colombo. Il Regno Unito non ha un’unica festa nazionale. L’Australia celebra lo sbarco della prima flotta di coloni, anche se per la maggior parte galeotti. Molti paesi festeggiano la ricorrenza dell’unità nazionale, dell’indipendenza, di importanti vittorie o della liberazione, ma senza il macigno della guerra civile.

Quale potrebbe essere la data di un evento condiviso, che possa mettere d’accordo la grande maggioranza degli italiani? Nella mia breve ricerca, propongo alcune opzioni, con le relative riflessioni.
 
4 ottobre 1226: anniversario della morte di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Il personaggio storico è indiscutibile, ma non ha molto a che fare con la storia laica d’Italia e l’adozione di una data come questa rischierebbe di incendiare il dibattito sull’influenza del Vaticano.

 
14 settembre 1321: anniversario della morte di Dante, sommo poeta, ideale creatore della lingua italiana e tra i primi sognatori di un’Italia unita. Gli studenti di liceo potrebbero non essere contenti e anche in questo caso il legame storico-politico è tirato.
 
22 marzo 1848: ultima delle cinque giornate di Milano. Nonostante sia uno dei pochi episodi di reale partecipazione popolare durante il Risorgimento, è importante ricordare che al di fuori della città i contadini continuavano ad acclamare Radetzky, a dimostrazione di una scarsa unità di interessi e di intenzioni.
 
17 marzo 1861: proclamazione del Regno d’Italia. Forse prima o poi qualcuno troverà il coraggio e la capacità di raccontare i fatti storici del Risorgimento, ma è innegabile che non si trattò di una rivoluzione popolare, né di un movimento indipendentista ampiamente condiviso.
 
20 settembre 1870: presa di Porta Pia. Anche qui, si rischierebbe di riaprire la ferita mai completamente guarita con il Vaticano, ma se non altro fu una scaramuccia con pochi caduti.
 
4 novembre 1918: annuncio dell’armistizio nel Bollettino della Vittoria. Forse questa potrebbe essere la data migliore, poichè per la prima volta il popolo italiano aveva combattuto unito, con successo e in difesa del proprio territorio nazionale. Inoltre, anche se grazie al non nobilissimo patto di Londra, la vittoria consentì finalmente l’annessione del Trentino e di Trieste.
 
E se la scelta della festa nazionale fosse affidata a un referendum popolare?

Commenti all'articolo

  • Di luczip1 (---.---.---.234) 25 aprile 2009 22:47

    Pienamente d’accordo su:

    4 novembre 1918
    : annuncio dell’armistizio nel Bollettino della Vittoria. Forse questa potrebbe essere la data migliore, poichè per la prima volta il popolo italiano aveva combattuto unito, con successo e in difesa del proprio territorio nazionale. Inoltre, anche se grazie al non nobilissimo patto di Londra, la vittoria consentì finalmente l’annessione del Trentino e di Trieste.
     
    Non c’è da scegliere, perché questa è l’unica data con caratteristiche nazionali ed unitarie indiscutibili.
  • Di gabrieleolf (---.---.---.29) 26 aprile 2009 14:03

    Meno male: qualcuno che riflette su questa celebrazione assurda, ingiusta e inattuale.
    L’Italia non è mai stata unita, ma il 25 aprile era forse più divisa che mai.
    Se dovessi scegliere per una data più significativa, anche io preferirei il 4 novembre, oppure opterei per l’idealismo e sceglierei l’anniversario di Dante.

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