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 Home page > Attualità > Istruzione > Una vergogna tutta italiana

Una vergogna tutta italiana

Una laurea in scienze politiche ? Non idonea per la professione di insegnante…

Breve circumnavigazione attorno ad una vergogna italiana.

Una laurea: il sogno di una vita, uno slancio di gioventù verso il proprio futuro. Ed invece nel nostro caso non è così… Perché? La questione è maledettamente avvolta in una matassa composita di riforme scolastiche, decreti rettorali, mutamenti di piani di studio e, soprattutto, limitazioni temporali e successione rapida di ministri della pubblica istruzione. In breve la vicenda raccontata con il rigore della cronaca e della successione dei fatti.

Numerosi laureati in scienze politiche si iscrivono alla selezione Siss (percorso universitario post-laurea previsto dall’ordinamento precedente ora soppresso dalla ministra Gelmini) per l’insegnamento nella classe di concorso AO19 materie giuridico-economiche- e AO36 sociologiche). Il sottoscritto, si vede recapitare una lettera del Magnifico Rettore dove mi viene ratificata l’esclusione dalla selezione Siss. Scrivo una lettera alla gazzetta del Mezzogiorno che riporto integralmente

“Le scrivo questa mia, per sensibilizzarla su di una palese ingiustizia, che ha il sapore tutto italiano. Ben conscio del fatto che il Magnifico Rettore abbia le sue gatte da pelare, (leggi scandalo test truccati Facoltà di medicina), io mi continuo ad arrovellare su di una questione piccola piccola: i laureati in Scineze Politiche non possono fare la selezione alla Scuola di Specializzazione per insegnanti, classe di concorso 19/A le famigerate Siss per aver conseguito il diploma di laurea oltre il limite temporale previsto dalla tabella A allegata al DM 30.01.1998, n.39, e successive modificazioni e integrazioni, cosi come prescritto dall’art 4 del bando di selezione etc…) e quindi non possono fare gli insegnanti. Per fare gli insegnanti ITP (tecnico pratici basta un diploma. Per verificarlo ciccate sul sito del ministero della Pubblica Istruzione.

1.
Titoli di ammissione


2. Diploma


 
Ma fin qui, nulla di strano siamo in Italia. La pubblica istruzione è allo sbando, si figuri se il ministro attuale abbia in mente una vera riforma di sistema, che annulli tutte le discriminazioni che si sono affastellate in nome della legge, da Coppino alla Moratti, a finire con se stesso. Ad oggi continuo ad incontrare laureati in Scienze politiche che puntualmente ignorano questa disposizione, pagano la tassa d’iscrizione alla selezione per la SISS , E SI VEDONO RECAPITARE UNA LETTERA DI ESCLUSIONE CON TANTO DI FIRMA AUTENTICA DEL RETTORE. Naturalmente, la tassa d’iscrizione non viene restituita!!! Al che mi sono rivolto ad una delle tante associazioni studentesche che bivacca nei corridoi dell’Università per denunciare questa situazione. Gli studenti di Scienze Politiche sono all’oscuro di tutto”.

Insomma, un limite temporale che altro non è che una violazione costituzionale del principio della tutela della eguaglianza , del diritto allo studio e anche delle pari opportunità nella garanzia del diritto al lavoro. Una questione di impreparazione? Non direi. Questi gli esami sostenuti in linea di massima da un laureato in Scienze Politiche: Dir. Pubblico, Storia dottrine politiche, Storia moderna, Diritto italiano costituzionale e comparato, Diritto privato, sociologia, politica economica e finanziaria, lingua francese, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto sindacale, storia delle istituzioni politiche, scienza dell’amministrazione, diritto ecclesiastico italiano e comparato, contabilità dello stato e degli enti pubblici, diritto processuale civile e amministrativo, storia dell’amministrazione pubblica, diritto e procedura penale, diritto regionale, lingua spagnola, economia politica, statistica.

E’ nato un comitato e una petizione on line, per combattere questo decreto palesemente anti-costituzionale. Molti presidi di facoltà si stanno mobilitando, e probabilmente si proporranno dei ricorsi. Il comitato si sta radicando con dei coordinatori per ogni regione. I risultati ottenuti non sono esaltanti: una proposta di legge che cerca di porre rimedio a questa vergogna, altro termine non mi viene in mente, una risposta evasiva e piena zeppa di articoli e articoletti, in perfetto politichese dell’ON Pizza, sottosegretario alla PI al question time del mercoledì di alcuni mesi fa.

Una risposta chiarissima del progetto di riforma della formazione degli insegnanti del ministro Gelmini o meglio dell’on. Aprea, visto che la ministra bresciana non capisce niente di scuola, dove non si pone il minimo accenno alla vicenda. I membri del comitato le hanno provate tutte, e non è certamente colpa dei promotori se questa vicenda scivola lentamente nell’indifferenza di molti. Concludo con l’unica cosa che mi viene in mente per descrivere questa storia: una vergogna tutta italiana.

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.85) 4 settembre 2009 20:25

    Quasi 30 anni fa un mio compagno di liceo si iscrisse in scienze politiche convinto che si potesse, con un esame credo apposito o con la stessa laurea, esercitare la professione di commercialista. Credo sia facile cadere in trappole temporali ed economiche in Italia.Con questi sistemi intanto si fanno fuori numerosi concorrenti o aspiranti a insegnare o a esercitare alcune professioni ,partecipare a concorsi e via dicendo. E’ proprio il loro modo di agire che va combattuto:il fatto di non essere chiari e trasparenti, almeno negli atti pubblici è cosa grave.Spero che in futuro prossimo le cose cambino .

  • Di Marco (---.---.---.225) 5 settembre 2009 03:31

    Sono poco convinto che le cose siano destinate a cambiare.
    In ogni caso in economia cose simili vengono chiamate "barriere di ingresso" al mercato, nello specifico quello del lavoro da insegnante.
    In altri ambiti si usa dire che si difende una rendita di posizione, perchè il limite temporale non discrimina sulla qualità delle competenze ma solo sulla data di acquisizione delle stesse, rendendo chi è già assunto in ruolo "più uguale degli altri".
    Evidente che sia una stupidaggine, ma è il modo in cui il "Ministro" maschera i tagli al personale docente.

  • Di laura (---.---.---.144) 5 settembre 2009 13:16

    Io mi sono laureata in Scienze Politiche - Indirizzo Politico-Internazionale nell’oramai distante 2002, circa un anno dopo l’entrata in vigore di questa ridicola "vergogna" italiana.

    All’epoca, quando ho tentato di iscrivermi alla SISS mi e’ stato detto che mi sarei potuta iscrivere, perdere i due anni di vita facendo il corso...sperando poi di poter entrare in graduatoria, nella quale ovviamente sarei entrata svantaggiata; visto che i laureati in Scienze politiche hanno meno "diritti" di chi e’ laureato in Giurisprudenza o Economia.

    Ridicolo se si pensa che la maggior parte degli esami vengono gestiti da queste 2 facolte con stessi docenti e programmi.
     Discriminazione pura!

  • Di nino (---.---.---.221) 5 settembre 2009 19:02

    La settimana prossima mi laureo in scienze politiche cdl scienze del governo e dell’amministrazione, ma del mio futuro l’unica cosa certa è un punto interrogativo, e pensare che è molto piu formativa di economia e giurisprudenza, specialmente per l’insegnamento.

  • Di Pietro (---.---.---.251) 7 settembre 2009 18:16

    ....ti capisco... ma c’è da dire anche che la scuola è sempre più una macchina che serve più a spremere denaro che a svolgere il ruolo di formatrice... Nella repubblca delle banane in cui viviamo e per la quale paghiamo profumatamente, non ci viene garantito alcun’ ché. In Italia si lavora fino a 36 anni, e cioè fino a quando le aziende e gli enti vari, posso accedere a sgravi fiscali e agevolazioni varie; dopo di ché si è disoccupati. Non si tiene conto delle professionalità, delle esperienze maturate.... Insomma tutti hanno la sfera di cristallo di sapere le soluzioni ma nessuno fa parlare la gente che non lavora... perchè... bisogna evitare le polemiche.... Invece bisogna affrontarle le polemiche, e se necessario anche scontrarsi.... fa parte della cultura dell’umanità!! Riguardo alla scuola ci vorrebbe una riforma a tutti i livelli..... diciamo pure che una grossa parte delle persone che adesso siede nelle cattedre universitarie dovrebbe essere cacciata a pedate, e veramente fare altro...... Poi questa gran corsa a fare tutti gli insegnanti.... ma un po’ di amor proprio lo avete!!! Volete un attimo pensare da dove lo stato dovrebbe prendere il denaro pubblico per pagarli tutti....
    In Italia abbiamo un numero di insegnanti il più alto in europa....... e fin troppo ben pagati, e di dubbia qualità..... Io ti auguro di fare altro nella vita che correre dietro all’insegnamento..... Quando hanno inventato le SIS, nessuno ha parlato.... e sono puramente inutili come tante altre cazzate che esistono solo in italia.... come ad esempio la patente europea del PC... esiste solo in italia.... di quanti paesi giro nessuno ne sa’ nulla... e le sis sono la stessa cosa.... tutto serve a far girare denaro tra professoroni.... Nei corsi di laurea dovrebbero mettere in realtà dei corsi di DIDATTICA elemento essenziale per chi poi decide di fare insegnamento... tutto il resto non serve. Inutile....... Poi hai anche la sfortuna di avere una laurea che di sbocchi professionali potrebbe averne tanti, oppure non averne affatto... dipende dalle esperienze professionali pregresse che uno può mettere a frutto.
    Altrimenti fa’ il politico......

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