• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Tutti gli ultimi commenti

  • Di Attilio Runello (---.---.---.97) 17 marzo 19:47

    Purtroppo non si tiene mai abbastanza presente che più della metà degli stati che fanno parte delle Nazioni Unite non sono reali democrazie. Anche fra i paesi democratico diversi hanno situazioni interne che richiedono il pugno duro. Parte del territorio colombiano è in mano ai narcotrafficanti. Quello che succede ad Haiti è sotto gli occhi di tutti. Molti paesi africani non hanno il controllo del territorio per intero. Boko Haram imperversa E non solo loro. Se assumiamo un atteggiamento massimalista per cui: con le dittature non si tratta, ai paesi in guerra non vendiamo armi, rifiutiamo rapporti con i paesi che non applicano i diritti umani, ecc ci isoliamo e ci tagliamo fuori dai due terzi del mondo. Diritti umani? L’omosessualità in quasi tutti i paesi africani, in quelli mussulmani è un reato punito con la prigione. Chiudiamo le ambasciate dappertutto? Ci vuole un sano realismo nel gestire i rapporti internazionali. Tutti i governi recenti hanno proclamato europeismo e atlantismo. Compreso Draghi. Atlantismo vuol dire schierarsi con gli Stati Uniti. Poi quando lo facciamo come in Ucraina allora piovono le critiche.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.153) 17 marzo 19:23

    Purtroppo le situazioni in Ucraina e in Israele non sono facili da gestire. Le soluzioni proposte nell’articolo ( riconoscimento dello stato palestinese) ci renderebbero difficili i rapporti con Israele - come già sono difficili quelli con la Russia) e non fermerebbero l’operazione militare israeliana nella striscia. Non credo che a monte ci sia una strategia precisa da parte dell’Unione. Si prendomo le decisioni quando si presentano i problemi. Di solito li si prende insieme agli alleati. Nessuno è contento delle sanzioni alla Russia, del non prendere più il gas dalla Russia. Si è cercato per anni negli incontri di Minsk di trovare soluzioni diplomatiche Nessuno è contento dell’operazione militare di Israele a Gaza. Anche gli Stati Uniti hanno cercato di fare pressione sul governo israeliano per farli desistere. La situazione creatasi nel mar Rosso è una conseguenza da cui noi ancora una volta ne subiamo le conseguenze. La rotta di Suez avvantaggia molto i porti italiani. Se i mercantili circumnavigano l’Africa i porti italiani sono tagliati fuori. Negli ultimi venti anni le operazioni militari che ci hanno coinvolto sono tante Ma non abbiamo partecipato sempre attivamente a tutte Per esempio nella lotta all’Isis - della cui pericolosità ci siamo dimenticati - abbiamo avuto un ruolo di basso profilo. In Afghanistan la lotta a Bin Laden la hanno portata avanti gli americani. La sua sconfitta ha fatto cessare gli attacchi terroristici in Europa e in America. Ce li siamo dimenticati? Gli Houthi sono insorti contro il governo legittimo. Una alleanza araba li combatte da anni. E noi non volevamo vendere le armi ai paesi coinvolti in questo conflitto ( movimento 5 stelle).

  • Di Paride parmondombe (---.---.---.31) 15 marzo 01:30

    Non vogliamo i Bitcoin dateci gli uswuc (united states of the world unit of currency)

  • Di Francesco (---.---.---.239) 9 marzo 11:02

    Premesso che il percorso della innovazione/trasformazione radicale della PA è in corso da almeno 40 anni con ingenti spese che sarebbe interessante valutare sotto il profilo costi/benefici, mi chiedo e chiedo all’autore - se tra i risultati di rinnovamento focalizzata sull’efficienza, la trasparenza e l’accessibilità dei servizi pubblici, rientra anche l’agenda digitale per richiedere la carta d’identità elettronica, alla quale per sperare di ottenere un appuntamento (obbligatorio) è necessario collegarsi alla mezzanotte del lunedì o l’agenda online per le prenotazione della richiesta di passaporto, dove nella maggior parte dei casi nessun appuntamento viene inserito dai commissariati, e quando presenti le disponibilità sono a distanza di 6-7mesi. Oppure gli uffici del Ministero dell’istruzione che non forniscono risposte a PEC/email schermandosi dietro esigenze di sicurezza (sic!) e rinviando le richieste a NOIPA punto di contatto per tutti i dipendenti pubblici, che usualmente rimanda per una risposta agli stessi uffici che però hanno dismesso il servizio di assistenza. Naturalmente ci sono anche realtà che effettivamente hanno sviluppato servizi online efficienti (ad es. per la mia personale esperienza INPS, AG. Entrate) ma per favore, evitiamo questa retorica del ’digitale al servizio del cittadino’ e della visione strategica dei piani triennali, magari cercando di focalizzare e superare gli ostacoli che ancora vengono posti per un semplice e rispettoso rapporto con i cittadini.

  • Di Dhaba India (---.---.---.216) 5 marzo 17:09
    Dhaba India

    Tra l’altro la melatonina viene prodotta naturalmente dal nostro cervello (dalla ghiandola pineale) e prenderla come integratore rischia di "mettere a riposo" la normale produzione da parte della ghiandola in questione con conseguente riduzione della sua funzionalità (se presa a lungo termine).
    Conosco bene l’argomento perché con la mia ditta soluzione riposo mi occupo di soluzioni per il sonno (compresi anche materassi, sistemi letto ecc.) e ho un blog dove pubblichiamo articoli a riguardo.

  • Di paolo (---.---.---.88) 1 marzo 11:31

    "una normale attività di polizia". Confermo lei è andato decisamente controcorrente. E’ riuscito meravigliosamente a distinguersi. La prossima volta per fare un corteo pro Gaza a Pisa ( dove il sottoscritto ha studiato e ben conosce la zona) sarebbe opportuno organizzare il corteo magari a Migliarino, oppure a Viareggio, o perché no direttamente a Pietrasanta. Cosi verrebbe assolutamente rispettata la distanza dal tempio ebreo. E poi che senso ha fare un corteo solo perché l’attuale governo Netanyahu sta sterminando un intero popolo. In fondo ci sono cose ben peggiori nella vita, come le frasi dell’anziano signore oppure quelle di Schlein e Conte che hanno " vigliaccamente strumentalizzato". No comment.

    Comunque "chi ha la divisa di uno stato ubbidisce sempre agli ordini" non esiste in nessuna deontologia militare del mondo. Se lei ha fatto servizio militare (il sottoscritto lo ha fatto) dovrebbe saperlo.

    saluto

  • Di Truman Burbank (---.---.---.33) 27 febbraio 13:22
    Truman Burbank

    Interessante segnalazione di Damiano, che ringrazio.

    Su un punto però sono in disaccordo, più che altro sul modo di raccontarlo: "l’economia non può crescere in maniera infinita e [...] probabilmente può migliorare anche senza una crescita". A me sembra che in sostanza sia successo il contrario, ciò che viene chiamato solitamente "economia", per esempio PIL e valori confrontati ad esso, es debito pubblico, sono valori scritti nei computer che hanno scarsa attinenza con il mondo reale e possono crescere praticamente all’infinito, sono cifre fantastiche che nascono dalla speculazione e posso essere gonfiate a volontà. L’effetto che hanno sul mondo reale è distruttivo, ma questo è qualcosa che in qualche modo è noto da tempo, si dice che "la moneta cattiva scaccia la moneta buona". Si spiegano così situazioni a prima vista incomprensibili, come la guerra della NATO alla Russia in Ucraina, la NATO pensava di vincere, con la propaganda e le sanzioni, contro una piccola economia come quella russa. Ma la realtà è vendicativa, quando viene insultata per troppo tempo.

    Forse ho divagato troppo, intendevo dire che l’Occidente crede proprio in una "economia" fantastica che cresce all’infinito, con aziende fasulle che usano dollari falsi (tutit i dollari sono falsi, sono "fiat") per incrementare il valore delle proprie azioni; e l’economia cresce, ma è economia irreale. Ecco, l’irreale può crescere a volontà.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.144) 26 febbraio 11:08
    Damiano Mazzotti

    Del resto "pochi uomini sono disposti a sfidare la disapprovazione dei loro compagni, la censura dei loro colleghi, il furore della società. Il coraggio morale è un bene più raro dell’ardimento in battaglia" (di Robert Kennedy o di chi scrisse il suo intervento).

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.35) 26 febbraio 10:34
    Damiano Mazzotti

    Forse è il caso di aggiungere che "le assunzioni più importanti di un modello non sono nelle equazioni, ma in quello che esse non ricomprendono; non in quello che viene dichiarato, ma in ciò che non viene reso esplicito; non nelle variabili sullo schermo del computer, ma negli spazi vuoti che le circondano" (John Sterman, esperto di sistemi, a pag. 86).

  • Di Sandro kensan (---.---.---.42) 24 febbraio 01:20
    Sandro kensan

    Da notare che l’Ospedale di Padova e quello di Oderzo (mi pare) non fanno alcuna IVG in forma classica, quindi con la RU486 (Mifepristone) e con la prostaglandina in una unica seduta come si evince dai dati riportati nel foglio elettronico e nel Portale della Regione Veneto. Mostro tali dati nel mio articolo linkato insieme a un commento.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.144) 23 febbraio 18:28
    Sandro kensan

    Quindi la coscienza vale non solo nel caso degli aborti con i ginecologi obiettori ma pure nel caso della scelta dell’ora di religione in cui la famiglia o lo studente decide di non frequentare più l’ora di religione. Almeno metà è una buona notizia :)

  • Di Mario Magnoli (---.---.---.228) 19 febbraio 18:54

    Barbato lei è quello che scrive i commenti a R.P. su lagiustizia?

  • Di Michele Macelletti (---.---.---.87) 19 febbraio 17:35
    Michele Macelletti

    Le nostre strutture penitenziarie sono fatiscenti, sovraffollate all’inverosimile e costringono i detenuti e i loro detentori a condizioni di vita degradanti ed umilianti. Violenze tra detenuti, pestaggi da parti degli agenti, aumento dei suicidi, atti di autolesionismo aumentano di anno in anno. L’emergenza umanitaria delle carceri italiani è stata più volte oggetto delle attenzioni e delle sanzione da parte della Corte dei Diritti Umani Europea (vedi sent. Torregiani).

    In queste condizioni l’art.24 della Costituzione appare una mera illusione.

    Non desta sorpresa il rapporto stilato dal Cpt, l’organo anti tortura del Consiglio d’Europa, sullo stato delle carceri italiane del 2023. Strasburgo, ancora una volta, mette l’Italia sotto accusa. Il rapporto di Strasburgo è stato stilato sulla base di alcune visite effettuate un anno fa nelle carceri di Monza, di San Vittore a Milano, al Lorusso e Cutugno di Torino e al Regina Coeli di Roma. 

  • Di paolo (---.---.---.183) 5 febbraio 08:48

    Mi associo all’ironico augurio. SB ha cambiato l’Italia lasciando inalterati gli italiani. 

  • Di Sandro kensan (---.---.---.72) 2 febbraio 19:00
    Sandro kensan

    Il grafico è risultato tagliato, il grafico completo si trova a questo link: grafico completo.

  • Di paolo (---.---.---.228) 2 febbraio 07:25

    Ennesima dimostrazione della pletorica inutilità di questi organismi internazionali.

    Pronunciarsi in quel modo dopo gli annunci ufficiali da parte di Netanyahu e circondario, contestualmente allo sterminio di civili palestinesi, è semplicemente ridicolo. Non hanno il senso del pudore. 

  • Di Attilio Runello (---.---.---.43) 28 gennaio 15:06

    Bisogna però aggiungere che l’Italia dagli anni Settanta ha firmato un trattato di non proliferazione delle armi nucleari, cui hanno aderito la maggior parte degli stati. Grazie a questo trattato oggi nel mondo i detentori di armi nucleari sono meno di dieci. Inoltre da anni fra Stati Uniti e Federazione Russa è in corso un accordo - per il momento sospeso a causa del conflitto in Ucraina - per una riduzione progressiva delle testate nucleari. Infatti questi paesi sono gli unici a possederne migliaia. Inoltre si è fatto di tutto con gli strumenti delle sanzioni per non farle arrivare ad altri: Iran. Trump ebbe due colloqui con il.leader della Corea del Nord per fargli interrompere ulteriori esperimenti nucleari. Gli accordi hanno un valore solo a fronte di una volontà politica di metterli in atto. Per quanto riguarda l’affermazione di settanta conflitti in corso oggi bisogna sottolineare che la stragrande maggioranza sono conflitti a bassa intensità, cioè con poche decine di vittime ogni anno. Come per esempio quello fra India e Pakistan.

  • Di paolo (---.---.---.89) 24 gennaio 11:01

    Sicuri che fossero Le Poste e non pirati della malesia?

  • Di Rocco Di Rella (---.---.---.132) 23 gennaio 08:47
    Rocco Di Rella

    Condivido quanto hai scritto. Aggiungo anche che la riforma del MES, non ratificata dal centrodestra e dal M5S, è un passo avanti verso l’Unione bancaria, cioè verso la non facile creazione, a livello europeo, della garanzia pubblica a favore dei depositanti. Il percorso verso la garanzia pubblica a favore dei depositanti è stato interrotto da questi mediocri politicanti del centrodestra e del M5S. Ultima nota su M5S: quasi nessuno ha fatto notare che il loro NO al MES è stato molto probabilmente determinato dai loro referenti e danti causa CINESI, che hanno tutto l’interesse a un’Europa disunita.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.112) 18 gennaio 20:14
    Fabio Della Pergola

    Un grossolano errore di calcolo (mea culpa) mi ha portato a scrivere "Grossomodo parliamo di 60% arabi e 40% ebrei intorno al 1937, fino a circa 55% arabi e 45% ebrei nel 1947." In realtà si trattava più o meno di 2/3 e 1/3 cioè 66% arabi e 33% ebrei a fine guerra. Ho segnalato l’errore alla redazione e spero che venga corretto. Se non accadesse questo commento vale come correzione a posteriori.

  • Di Lillo 100 (---.---.---.57) 17 gennaio 20:18
    Lillo 100

    Marcella Bella, idolo di noi giovani ragazzi del ’60. Voce da urlo e "bomba" sexy dal calore della Trinacria. Ancora adesso con la sua presenza, divenuta ormai rara in tv, buca lo schermo e comanda sul palcoscenico. A Lei, così come a suo fratello Gianni, tanto deve la nostra terra e la musica italiana.... Grazie ! 

  • Di paolo (---.---.---.145) 14 gennaio 14:57

    Il meccanismo è semplice : Partecipiamo con entusiasmo ( vedesi Draghi Macron e Sholz allegri in gita a Kiev) a distruggere l’economia europea ( 30% ultimo dato con Germania in recessione), assecondando il piano USA GBR, consistente nello staccare il tubo del gas russo ( bomba su Nord Stream 1 e 2). Piano finalizzato, con il sostegno economico e militare all’Ucraina, per stoppare e far regredire lo sviluppo della prima economia mondiale, ovvero la UE. Gas metano naturale che, pur essendo un fossile, è in assoluto quello più pulito. Oltretutto a un prezzo meno di un terzo di quello che paghiamo ora ( peraltro in parte sempre russo) e senza un limite quantitativo. Per rimediare, si fa per dire, ci inventiamo questa cretinata del nucleare tascabile da parte di chi non sa letteralmente di cosa parla. Avanti cosi perché al peggio non c’è limite. 

    Quando anche i Neanderthal italici si renderanno conto della " stravaganza" di questa classe dirigente al di sotto di ogni sospetto, ecco pronta la scusa : superbonus, banchi a rotelle e monopattini. Viva l’Italia.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.70) 12 gennaio 18:44
    Sandro kensan

    Errore nell’articolo, nota tecnica: è possibile da parte della Redazione cambiare il codice HTML dell’articolo nella parte che riguarda la tabella?

    C’è un tag html errato:

    dentro il tag <table> c’è il tag delle celle:

    <td align="left" height="400" wmode="transparent" >

    e vanno cancellati tutti i campi «height="400"» in quanto impostano l’altezza della cella a 400 pixel. Altezza enorme. Tale altezza si vede su un PC con browser Firefox, probabilmente pure con Chrome. Invece da cellulare la tabella è corretta.


    Cancellate «height="400"», grazie.

  • Di paolo (---.---.---.100) 8 gennaio 09:46

    L’ONU , ente pletorico quanto inutile, ha riconosciuto la Palestina come stato con la risoluzione n. 67/19 del 2012. Il punto è che Israele di Netaniahu persegue l’obiettivo del "grande Israele"; ergo se ne frega e continua a colonizzare a colpi di fucile le terre dei palestinesi. Il metodo è "il più forte vince e prende tutto".

    Se questo è il criterio mi dica come si può arrivare ad una comprensione reciproca. Al netto delle responsabilità che ci possono essere state da parte di tutti, questa situazione deve finire. Punto.

  • Di Attilio Runello (---.---.---.7) 8 gennaio 04:06

    Il British Columbia, territorio interessato alla realizzazione della pipeline, fa parte del Canada. Ha una superficie tre volte superiore all’Italia con una popolazione di quattro milioni di abitanti, minore di quella della Sicilia. È come se i Siciliani si opponessero a un progetto che riguardi Italia, Francia e Spagna. Ammesso che tutti i quattro milioni siano contrari. Ma probabilmente non è così. Dal sito dell’azienda apprendiamo che sono stati appaltati contratti alle aziende locali per oltre un miliardo e mezzo. Hanno creato venticinquemila posti di lavoro. Hanno offerto alle venti comunità di nativi di condividere il percorso e soprattutto una partecipazione agli utili attraverso una partecipazione all’azionariato. Venti comunità di nativi - non sappiamo quanti abitanti rappresentano, un milione? - non possono considerarsi proprietari di un territorio grande tre volte l’Italia. Anche in Italia c’erano persone contrarie al Tap, gasdotto che ci porta in casa il gas dall’azerbaijan. Per fortuna lo abbiamo fatto. Senza e senza il gas russo saremmo rimasti al freddo nelle nostre case. C’è spazio per tutti.

  • Di Gregorio Scribano (---.---.---.217) 4 gennaio 15:12
    Gregorio Scribano

    La risoluzione del conflitto tra israeliani e palestinesi è un compito complesso che coinvolge questioni storiche, politiche, culturali e religiose profonde. Non esiste una soluzione semplice o universale, ma ci sono alcune linee guida generali che possono essere considerate nel tentativo di raggiungere una pace sostenibile.

    1. Promuovere il dialogo aperto e le negoziazioni dirette tra le parti coinvolte è essenziale per risolvere le divergenze. Il coinvolgimento di mediatori neutrali e di organizzazioni internazionali può facilitare il processo.

    2. Le parti devono riconoscersi reciprocamente e rispettare i diritti e le aspirazioni dell’altra parte. Il riconoscimento mutuo è un passo fondamentale verso la costruzione di fiducia.

    3. Molte proposte di soluzione del conflitto prevedono l’istituzione di due stati, Israele e Palestina, che coesistono pacificamente. Questo richiederebbe confini definiti, sicurezza per entrambi gli stati e una risoluzione del problema dei rifugiati palestinesi.

    4. La questione di Gerusalemme è centrale nel conflitto. Una soluzione equa potrebbe coinvolgere una divisione della città o un’amministrazione internazionale per garantire l’accesso a siti sacri per tutte le fedi.

    5. La tutela dei diritti umani di tutte le persone coinvolte è essenziale. Ciò include la fine dell’occupazione, la cessazione della violenza e la garanzia di libertà e uguaglianza per tutti.

    6. Una soluzione sostenibile richiede il sostegno e l’impegno della comunità internazionale. Gli sforzi diplomatici globali possono contribuire a creare un ambiente favorevole alla pace.

    7. Promuovere l’educazione e la comprensione reciproca tra le comunità può aiutare a ridurre le divisioni e a creare un clima favorevole alla pace a lungo termine.

    8. Favorire lo sviluppo economico nelle regioni coinvolte può contribuire a migliorare le condizioni di vita e a creare opportunità, riducendo le tensioni e promuovendo una maggiore cooperazione.

  • Di paolo (---.---.---.32) 4 gennaio 11:32

    Netaniahu è un criminale. Il disegno che persegue il suo governo è il genocidio dei palestinesi. Le azioni che sta compiendo Israele sono peggio di quelle che commisero i nazisti. E il mondo che fa? Assiste. Gli USA tengono il manico, i tedeschi hanno ombre nere da far dimenticare, la Russia è in altre faccende affaccendata, la Cina sta pensando a Taiwan, gli stati arabi sono quello che sono e girano la testa di lato e l’Europa non esiste. Siccome l’Iran da solo non basta ad intimorire chi è sotto l’ombrello protettivo della NATO, è chiaro che il massacro continuerà fino alla fine. Fino all’ultimo civile, uomo,donna, bambino o neonato che sia. 

    Poi, anche su questo blog c’è chi, in ragione delle proprie origini ebraiche, butta nel cesso la dignità e giustifica tutto con il " pogrom del 7 di ottobre". 

    Nel frattempo l’ONU farfuglia, il famigerato tribunale dell’Aja con relativa corte penale è tutto focalizzato su Putin e se uno stato come il Sud Africa si azzarda a chiederne l’intervento Israele minaccia di denunciarlo per diffamazione. Se non fosse tragica ci sarebbe da ridere.

    Buon anno.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.174) 3 gennaio 18:13
    Sandro kensan

    Faccio presente che la Regione Veneto mette a disposizione il portale linkato nell’articolo ma i dati sono solo presenti in forma di grafico per cui occorre copiarli e incollarli in un altro strumento di dati, per esempio un foglio elettronico. Quindi non sono immediatamente fruibili, occorre un certo lavoro per trasferirli in un foglio elettronico.

    L’operazione di copiatura è stata eseguita con degli strumenti automatici e con un intervento manuale molto limitato in modo che gli errori non si verifichino. Alcune serie di dati di piccola quantità ha richiesto un modesto lavoro manuale perché il copy&paste era fuori sincro per cui ci possono essere stati degli errori non ostante l’attenzione fatta.

  • Di Gregorio Scribano (---.---.---.134) 2 gennaio 13:55
    Gregorio Scribano

    Criticare gli altri piuttosto che non guardare le proprie imperfezioni è un fenomeno che può essere attribuito a diversi fattori come:

    Criticare gli altri può servire come meccanismo di difesa per proteggere il proprio ego. Focalizzarsi sugli errori o difetti degli altri può distogliere l’attenzione dai propri.

    A volte, le persone possono non essere pienamente consapevoli dei propri difetti o problemi. È più facile notare le imperfezioni negli altri perché siamo meno inclini a esaminare criticamente noi stessi.

    La società può promuovere valori e standard che incoraggiano la critica degli altri. Questo può essere alimentato da pressioni sociali per conformarsi a determinati ideali o aspettative.

    Le persone che si sentono insoddisfatte o frustrate nella propria vita possono cercare di scaricare tali emozioni criticando gli altri. Questo può offrire temporaneo sollievo dalla propria insoddisfazione.

    La mancanza di empatia può portare a una mancanza di comprensione per le sfide e le difficoltà degli altri. Di conseguenza, si può essere più propensi a giudicare anziché comprendere.

    Riflettere su queste dinamiche può essere un passo importante per sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, promuovendo una comunicazione più empatica e costruttiva.

  • Di paolo (---.---.---.45) 1 gennaio 10:33

    La distinzione tra popoli e governanti rischia di essere di pura lana caprina. Nelle democrazie, e persino nelle democrature, sono i popoli ad eleggere i propri governanti. Quindi Netaniahu, per quanto possa non esprimere il consenso di tutti gli israeliani, agisce per nome e per conto del popolo intero. Non è una semplificazione è un dato di fatto. Oltretutto le guerre, per quanto aberranti, sottintendono sempre ad una logica ben precisa. Questa che conduce Israele è quella di compiere un genocidio per estendere i propri territori. Quindi una logica di puro potere. L’ONU non esiste cosi’ come non esiste il tribunale dell’AIA e non esiste l’informazione libera. 

    In generale totalmente d’accordo. Auguri di buon anno.