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Lettera aperta a Pier Luigi Bersani

Di (---.---.---.37) 14 gennaio 2014 10:17

Sig. 190. Presumo si riferisca a me. Purtroppo, vedo come non abbia inteso il senso del mio intervento. In primo luogo, alludevo a Grillo nel senso del movimento da lui diretto. Ci vuole tanto per capirlo? Certo, lui personalmente non è stato eletto. Ma eletti, con questo sistema elettorale, non lo sono neppure gli altri, compresi quelli del PD. Sono TUTTI nominati e incostituzionali. Poi non capisco cosa voglia rottamare. Al di la degli slogan, dietro certi termini si cela l’imbroglio. Lei si riferisce ai ’partiti’. Io replico: dove sono? Sa cosa sia un partito? Sa che per esser tale ciscuna organizzazione debba avere una specifica visione sociale? Quale è quella del PD? Non è certamente quella della sinistra, almeno di quella indicata dalla lingua italiana. Questi insipidi opportunisti affondano le loro radici in Gramsci, in Nenni, in Pertini o in chi? Temo in nessuno di loro. Essi sono... ’liberisti’ (sic!): cioè appartengono alla più perniciosa perversione del capitalismo. Ancora: perché non si intrattiene sui rapporti esistenti fra il PD del suo pupillo Bersani e Goldman Sachs? Questo è forse urticante e non le consente la giusta affabulazione? Infine, per non dilungarmi, il suo Bersani, visto che ne parla da tifoso, come ho detto, è corresponsabile del tracollo italiano, oltre che della morte di tante persone che per la sua incompetenza e connivenza sono state indotte al suicidio. Un ultimo appunto: non ho nulla da spartire con Grillo e con i suoi, perché qualsiasi coacervo privo di spettatività sociale non può che tradursi in un illusorio fuoco di paglia.


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