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Per voi non ce n’è: migliaia di bambini fuori dai refettori scolastici

Di (---.---.---.152) 17 settembre 2013 22:41

In ogni comune da sempre si verificano casi di genitori che non pagano la mensa e ad un certo punto le amministrazioni minacciano di non far entrare i figli in mensa. E ogni volta questo mette in serio imbarazzo l’amministrazione che viene accusata di affamare i bambini e finisce di colpo sui quotidiani nazionali..


Pero’ io penso che sa giusto che chi non paga non possa usufruire del servizio e penso sia sbagliato chiudere sempre un occhio.

Il problema é pero’ che non viene offerta un’alternativa alla mensa scolastica. Detto in parole povere un bambino non puo’ portarsi il panino da casa e mangiarselo insieme agli altri - che sarebbe la soluzione più logica - perché per tutta una serie di leggi e regolamenti ASL all’italiana é vietato introdurre nei locali mensa cibi preparati altrove.

Qui sta il punto. Se mangiare in mensa é di fatto un obbligo, allora la mensa dovrebbe essere gratuita per tutti. E non ce lo possiamo permettere.

La soluzione é un’altra: che i comuni mettano a disposizione dei locali (e un minimo di personale) in cui chi per qualsiasi motivo non vuole mangiare alla mensa possa portarsi il pranzo da casa. I motivi possono essere mille, non esiste solo quello economico. Se ne potranno avvalere vegetariani, vegani, persone che seguono una dieta particolare per motivi religiosi o salutisti o semplicemente persone che non gradiscono la cucina della mensa. In questo modo non si creerebbe alcuna discriminazione tra bambini che mangiano in mensa e bambini che mangiano in questi locali: sarebbe semplicemente una questione di scelta. Semplice, no?

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