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Abolizione delle province: costituzione violata

Di Francesco Finucci (---.---.---.48) 22 ottobre 2012 17:19
Francesco Finucci

Si può pure discutere sulla metodologia applicata, sul come sarebbe stato meglio sfruttare un blocco delle assunzioni e piazzare lì un manager capace e onesto che sappia scegliersi i propri collaboratori, invece di ingoiare tutto quello che i partiti vogliono come si è sempre fatto nella pubblica amministrazione italiana, specie nelle province. Quello che non è accettabile è presumere, così, tanto per, che avere 300 lavoratori in più nella provincia comporti una qualche amorevole attenzione dello stato venuta meno con il tecnico (chiamato) che abbiamo al governo. Trecento stipendi più nelle famiglie, ma anche trecento stipendi in meno da spendere sul territorio. Sono queste asimmetrie informative che creano i disastri, e che lette con superficialità lasciano il segno su un lettore sbadato. Quando si sceglie un criterio di "razionalizzazione" rimangono sempre fuori delle persone, e ripeto, si può contestare il metodo, ma stare lì a lagnare lo stato ingiusto che non fa più la mamma è perlomeno scorretto, perché neanche si domanda com’è che quel denaro risparmiato verrà speso, semplicemente si sta lì, a sostegno di chi non si sa (dei lavoratori o del proprio ego?) a urlare che non va bene. Troviamo una soluzione


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