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Mario Monti, la stampa ed il complotto della finanza

Di (---.---.---.76) 24 novembre 2011 20:12

Articolo pienamente condivisibile. La logica lavorativa che guida i giornalisti italiani non è "democrazia e merito" ma "l’appartenenza". Si appartiene a un giornale che a sua volta appartiene a una cordata di potere e bisogna stare in riga. Su Agoravox scrivono giornalisti e aspiranti tali che (con qualche eccezione) "appartengono" alla sinistra riformista o a quella radicale e pur non dipendendo economicamente (lo scrivere qui è puramente gratuito) raramente si sfugge all’ideologia di appartenenza. Sel ha preso posizione contro il nuovo governo e allora tutti a dare addosso a Monti, non conta nulla la drammatica situazione del paese, il rischio che di qui a sei mesi potremmo stare nella ... , ne contano i propositi e le prime mosse del governo. Vendola ha detto no e quindi si procede secondo questo volere.
 La cosa più ridicola è rappresentata dai lamenti dei tre giornali di berlusca che denunciano il deficit di democrazia nell’elezione di questo nuovo governo. I sostenitori di un mancato autocrate che voleva sottomettere tutti e tutto sono diventati i difensori della democrazia.
 I giornalisti italiani fanno ridere! qual’è il loro posto nella classifica internazionale della libertà di stampa?!? se non ricordo male vengono dopo il Camerun


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