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Tremate atei, il Vangelo sempre e dovunque

Di Elisa Lai (---.---.---.171) 19 ottobre 2010 11:43

"Ora l’indifferenza religiosa e la totale insignificanza pratica di Dio per i problemi anche gravi della vita non sono meno preoccupanti ed eversivi rispetto all’ateismo dichiarato".

Caspita! Oggi basta un atto di (non) fede e si può essere eversivi anche da casa, senza muovere un muscolo. Anche essere semplicemente indifferenti a Dio è pericoloso. Appena pensi: "ma forse Dio non esiste" scatta l’allarme in Vaticano. Roba da psicopolizia.
Poi, per curiosità, la "totale insignificanza pratica di Dio" cosa sarebbe? Si può avere pratica di Dio? Perché se con "pratica" intendono l’andare a messa e dire tre ave maria per metterti a posto la coscienza forse volutamente ignorano l’abissale discrepanza tra parole e fatti della maggior parte degli italiani in fatto di religione. Ah, ma quelle sono questioni personali che appartengono alla sfera privato-dio. E il non credere in lui non lo è?
Io proprio non riesco a capire come si faccia a credere in un Dio che chiede ai suoi fedeli di raccogliere adesioni come un gruppo fan di Facebook. "A x persone piace questo elemento".
Ma comunque è un pensiero mio: ognuno creda in ciò che vuole, ma rispettando ciò in cui credono (o non credono) gli altri.


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