"Una corte di appello di Mosca" che, ovviamente, non essendo una corte d’appello ucraina solleva parecchi dubbi di legittimità. Il pacifista armato catturato in azione e quindi prigioniero di guerra, si è "autoincriminato", ma non ha commesso il crimine !!?. " Negato un processo equo", e beh! purtroppo siamo in Russia e non in Ucraina.
La campagna di diffamazione sulla stampa russa poi è un classico scontato, mica hanno gli standard democratici del giornalismo nostrano.