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Commento di Persio Flacco

su Il Nuovo Ordine Mondiale Russo (e islamo-fascista)


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Persio Flacco 23 dicembre 2016 18:58
L’Unione Europea è un progetto di enorme portata per il futuro del Vecchio Continente. Non solo la sua fondazione ha interrotto la lunghissima storia di conflitti che hanno insanguinato l’Europa, lasciando invece prevalere l’altra faccia della medaglia delle relazioni tra popoli europei: il desiderio di reciproca conoscenza, di contaminazione culturale, di scoperta delle radici comuni, di innalzamento dei livelli di civiltà, diritti umani, diritti civili.
E’ anche un progetto adeguato ad affrontare nel modo migliore la sfida di un mondo modellato dalle forze che spingono alla globalizzazione, che non sono soltanto quelle della finanza o del commercio, ma sono soprattutto quelle della tecnologia e del progresso scientifico.
In questo contesto l’Unione Europea è molto di più grande e importante della somma dei Paesi che la compongono e possiede le dimensioni adeguate per contribuire positivamente con i suoi valori intrinseci di cooperazione e di convivenza pacifica agli equilibri mondiali.
Questo è il progetto, la realtà è molto diversa: http://tinyurl.com/hal7tqp
Nella foto i massimi rappresentanti dell’Unione firmano la parte politica dell’accordo di associazione dell’Ucraina alla UE con Arseni Yatsenyuk, appena messo al potere da un colpo di stato che ha rovesciato le legittime e democratiche istituzioni ucraine. La foto, più di molte parole, rende palese l’enorme distanza tra i principi di civiltà e di legalità contenuti nel progetto europeo e quelli che permeano ciò che di quel progetto è stato, di fatto, realizzato.
Ma non è solo questione di principi, che pure sono ciò che regge il patto tra i popoli e le culture d’Europa e tra queste e le istituzioni comunitarie, è anche questione di interessi. Con quella firma i personaggi che dovrebbero rappresentare l’Unione Europea non solo tradiscono i suoi principi fondativi, tradiscono anche gli interessi legittimi dei cittadini europei. L’Ucraina è una terra di confine tra Est e Ovest sia culturalmente (Kiev è stata la prima capitale dei russi; di etnia russa è circa un terzo dei cittadini ucraini, metà dei quali parla russo in famiglia) sia strategicamente per il fatto di essere un cuscinetto anche dal punto di vista militare. Portarla ad Ovest e portarvi dentro la NATO stravolge gli equilibri che finora hanno garantito la convivenza pacifica tra Russia e Europa.
Non solo: l’Ucraina è anche un Paese in profonda crisi economica. Una crisi che importata dentro l’Unione Europea, anch’essa ancora in crisi, non farebbe che aggravare il peso sulle spalle dei cittadini europei.
E ancora: l’Ucraina è affetta da una endemica corruzione a tutti i livelli della vita istituzionale, politica, economica. Farne uno stato membro espone l’Unione al rischio di immettere nei suoi organi personaggi corrotti.
Ma perché chi rappresenta la UE tradisce in questo modo plateale sia i suoi principi che i legittimi interessi dei suoi cittadini? E’ ovvio: perché ubbidiscono ad interessi esterni all’Europa. Nello specifico agli interessi di chi ha organizzato il golpe in Ucraina e predisposto la rottura dei rapporti tra Russia e UE: gli Stati Uniti. Meglio: gli interessi delle lobby che influenzano la politica estera degli Stati Uniti. E tra queste, manco a dirlo, la lobby israeliana è tra le più influenti. Hillary Clinton: architetto del golpe ucraino e di varie altre cosette in Medio Oriente, era la candidata alla Casa Bianca che l’AIPAC ha sostenuto strenuamente. 
Mi fermo qui, ma molto altro ci sarebbe da scrivere sulle deformità e sui vizi di quello che è il figlio degenere del progetto europeo, verso il quale, comprensibilmente, sempre più cittadini europei manifestano avversione. 
In sintesi, l’autore dell’articolo ed Enrico sostengono la versione mainstream secondo la quale il pericolo per l’Europa viene da Putin, dalla sinistra estrema, dagli islamofascisti, dall’Iran, da Bashar al-Assad (ci sono le citazioni a dimostrarlo!). Da quelli che il regime sionista israeliano considera suoi nemici, insomma. Io sostengo invece che il massimo pericolo per l’Unione Europea sono i traditori del progetto europeo e delle istituzioni comunitarie (ci sono i fatti a dimostrarlo). Ognuno si faccia la propria opinione..

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