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Commento di GeriSteve

su L'ingiustizia è donna


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GeriSteve 9 marzo 2015 02:05

Il commento precedente appare "stonato" con l’articolo, ma in realtà a me sembra molto pertinente.

Quando si citano Anna Kulishoff o Rosa Luxemburg (la Iotti io la lascerei stare) oppure le fasi più rampanti del femminismo, si citano periodi in cui c’era una forte aspettativa dell’ampliamento dei diritti del cittadino, sia individuali che collettivi. Era giusto e logico che in quell’ampliamento le donne volessero recuperare i loro svantaggi, come la mancanza di diritto di voto politico.

Oggi invece quei diritti di tutti i cittadini (maschi o femmine) sono attacccati o svuotati dal potere finanziario globale, da quelli locali e da caste di politicanti corrotti e inamovibili.

In questi contesti la possibilità di progressione sociale delle donne in forma meritocratica e paritaria è sempre più difficile e meno credibile, mentre appare più praticabile la progressione basata sull’attraenza sessuale: veline, prostitute, amanti o mogli di ricchi o potenti privilegiati; proprio l’opposto dell’essere piuttosto che apparire e dell’emancipazione femminile.

In Italia poi, la crisi economica spinge molti giovani a rinunciare a metter su famiglia, umiliando così le naturali e legittime aspirazioni di paternità e -ancor più- di maternità.

GeriSteve


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