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Commento di

su Sulla sostenibilità del debito


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1 marzo 2015 18:06

Quale crescita >


Per convenzione il segno + indica un valore in crescita. Un dato che tuttavia non basta per soppesare la reale entità del fenomeno osservato.

Basti pensare al costante uso del termine “crescita” fatto dal premier Renzi nel vantare i meriti delle Sue riforme “epocali”.

Qualche osservazione.


Era il 2012 e l’allora premier Monti stimava che l’attuazione del suo Piano Nazionale di Riforma (Pnr) avrebbe cumulato nel 2020 una “crescita” aggiuntiva del PIL almeno pari al 3,9%.

A 3 anni di distanza il Ministro Padoan, riferendosi alle mirabolanti nuove riforme promosse da Renzi, calcola che la correlata “crescita” aggiuntiva del PIL sarà del 3,4% (-0,5).

Nel merito c’è da registrare che il nostro PIL reale, dall’inizio della crisi (2008) ad oggi, ha perso più di 9 punti percentuali.


Ergo.

E’ di tutta evidenza che solo per ritornare ai valori ante crisi occorre azionare altre leve (investimenti, pressione fiscale, …) in grado di innescare un “robusto” rilancio dell’economia. Fino ad allora parlare di “crescita” è del tutto improprio.


Come far “risalire” il PIL? Questo è un percorso tuttora da concretizzare.

Dare un futuro al paese non è “manipolare” il valore e il significato di Parola e Merito


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