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Commento di

su Gaza e lo scandalo monocolore


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23 luglio 2014 20:11

Personalmente ritengo che siano due i fattori che orientano i sentimenti riguardo alla vicenda. Il primo è che Israele ha una cultura occidentale, democratica, in teoria non ambigua; i suoi avversari "sembrano" (e molte volte lo sono) meno occidentali e quindi inferiori, meno democratici, ambigui e infidi (ripeto: "sembrano", senza scendere troppo nell’analisi).
Questo pone il conflitto sotto una luce a sè: l’occidente verso il mondo arabo. Questo forse spiega l’attenzione speciale; se Arabi massacrano Arabi è un conto, ma una guerra fra Arabi e occidentali è un altro. Per giustificare questa guerra c’è una tesi (quella di Israele) per cui Israele "si difende". Chi crede a questa tesi sostiene Israele; chi non ci crede lo avversa.

Il secondo fattore è la storia passata del popolo ebreo. Anche qui, senza scendere nell’analisi, si può notare che è una storia speciale che troppo sovente infiamma gli animi, e solitamente più l’animo è infiammato e meno avrebbe ragione di esserlo.

Se si sommano questi due fattori, il quadro è abbastanza completo ma rimane confuso, almeno per me lo rimane. Bisognerebbe vivere in quel posto per capire le scelte che là si fanno; bisognerebbe provare a essere il leader degli israeliani per sentire il peso della responsabilità, e qui mi sbilancio a dire che non provo neppure a mettermi nei panni di un leader palestinese: è troppo lontano dal mio modo di pensare.

Cordiali saluti,
Gottardo


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