Potatura >
Si parla tanto di corruzione,
peculato e spreco di denaro pubblico. S’intende ridiscutere di sistema
elettorale, bicameralismo, rapporto stato-regioni, pubblica amministrazione,
ecc. Ogni volta è tirato in ballo il ruolo dei partiti. Nei fatti.
Per la
Costituzione (art.49) i partiti sono “libere associazioni” di cittadini in
grado di incidere sulla politica nazionale. A vari livelli e sotto varie forme sono
l’anello di congiunzione tra il cittadino e il sistema Stato.
Eppure non
esistono norme generali che li obblighino a “qualificare” l’integrità e trasparenza
dei propri iscritti, specie se “chiamati” a svolgere compiti gestionali e di
rappresentanza. In pratica.
Non basta un codice “etico” frutto della libera-autonoma
iniziativa di cittadini animati di buona volontà. Occorrono norme pubbliche che
dettino alcuni imprescindibili criteri e strumenti “di garanzia”.
Come l’istituzione
di un apposito organismo (comitato, ..) preposto alla “verifica” di requisiti soggettivi
e comportamenti relazionali non del tutto “esemplari”. Quindi tali da
comportare l’adozione di provvedimenti tipo censura, diffida, sospensione, ecc.
E, al limite, l’espulsione.
Un’azione con chiara valenza “preventiva”
finalizzata a rinsaldare i valori identitari del partito e la credibilità della
sua azione politica.
Per una “libera associazione” di cittadini aspettare l’intervento
della magistratura è prova di fragilità e vulnerabilità. La “salubrità” dipende
molto da una sapiente potatura. Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi
esempio di coerenza, responsabilità …