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Commento di

su La lobby degli anti-grillo: dalle sedi dei partiti alla rete e agli organi di stampa


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4 marzo 2014 11:14

Sig. Magrini,

sono abbastanza d’accordo con lei. Anche io noto un accanimento inspiegabile dell’establishment contro il Movimento 5 stelle.

Inizialmente pensavo che fosse la paura di ciò che è nuovo, o almeno un’incomprensione: un’abitudine a misurare le cose con un certo metro antiquato in grado di porre il grillismo dalla "parte sbagliata" sempre e comunque.

Eppure mi sembrava strano, che personaggi acculturati, editorialisti, persone per lo meno informate non riuscissero a vedere nulla di positivo: sempre e solo cose negative - cose negative che, per altro, potevano essere addebitate anche a molte forze politiche avversarie. Solo ultimamente, per esempio, si fa un gran parlare della mancanza di democrazia interna al Movimento. Eppure, mi pare che meccanismi peggiori siano la norma nei classici partiti politici, con l’aggravante di una minore trasparenza. Ancora, ho letto qualche giorno fa un editoriale de La Stampa che indicava nella democrazia diretta dei grillini un grandissimo pericolo: e cioé che le decisioni venissero prese da gente incompetente; non solo: sarebbe mancanza di democrazia che 40.000 persone prendono una decisione quando gli elettori del Movimento sono stati più di 8 milioni. Affermazioni schizofreniche, contraddittorie, per dire sotto sotto che, invece, va tutto bene quando gli elettori votano rappresentanti che poi si arrogano il diritto di fare quello che gli pare - perché loro, gli eletti, sì che sono competenti. Gli elettori che li eleggono no.

A questo punto, accantonata l’idea che i detrattori del grillismo siano tutti ciechi o chiusi in sé stessi, si affaccia il sospetto che siano corrotti - che abbiano inconfessabili interessi a combattere questa novità del grillismo. E allora mi chiedo: quindi sono stupidi? Preferiscono supportare un sistema che ci sta portando al baratro, pur di non mollare quel poco di buono che hanno in questo momento e che forse perderanno già in un prossimo futuro? Non pensano ai loro figli, dico, almeno i loro figli? Evidentemente il figlio di un giornalista RAI avrà già un impiego in RAI, e i figli di questo o quell’opinionista saranno accasati in qualche struttura amica, ma quanto potrà durare?

E allora, gira e rigira, mi convinco che c’è troppa gente che non capisce, o non vuole capire, che poi alla fine è la stessa cosa. E perciò, invece di progredire (o almeno provarci) con metodi democratici e di buon senso, arriveremo a quelle profonde e dolorose spaccature che porteranno a conseguenze difficilmente misurabili. I dati statistici dell’Istat, di Bankitalia, di altri organismi, sono inesorabili. Il baratro che prelude a decenni di miseria e disoccupazione è dietro l’angolo, ma c’è ancora troppa gente che non lo vede.

Cordiali saluti,

Gottardo


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