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Commento di

su Ai confini tra la vita e la morte


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3 agosto 2013 12:21

Gentile Manny,

fatti come quello da lei narrato qui, sono molto comuni e non hanno nulla di paranormale o di non compreso dalla scienza. Anche se hanno tutta l’aria di essere delle premonizioni (ad una lettura superficiale) rientrano semplicemente nel calcolo delle probabilità. Le racconto un aneddoto. Anni fa uno psicologo americano, che si occupava proprio di parascienza, sognò, in modo assai vivido, un amico al quale non pensava da molto tempo. Il sogno fu interrotto dallo squillo del telefono: era proprio quel suo amico a chiamarlo. Fu davvero un’esperienza sconcertante, ma prima di passare direttamente alla conclusione che si trattava di qualcosa di paranormale e fuori dalle possibili spiegazioni scientifiche, decise di fare un calcolo statistico. Calcolò il numero approssimativo dei suoi amici, il numero approssimativo degli amici che non vedeva da parecchio tempo, il numero delle telefonate che riceveva a quell’ora del mattino, ecc. Prendendo poi in considerazione tutta la popolazione degli Stati Uniti e calcolando il numero di sogni e di combinazioni possibili, giunse alla conclusione che alcune centinaia di persone avevano avuto un’esperienza simile alla sua. Si trattava, ovvero, di un fatto raro a livello individuale, ma statisticamente probabile in un contesto genrale. E’ come vincere alla lotteria. Statisticamente probabile, anche se difficilissimo. Molte persone rimangono stupefatte e non si capacitano che sia avvenuto per puro caso e cerca altre ragioni di diversa nautura. E’ difficile accettare l’idea del caso e si tende a cercare una spiegazione diversa. Il sistema del "Rasoio di Occam" insegna a scegliere la via più semplice per spiegare alcuni fenomeni ritenuti erroneamente paranormali o inspiegabili. Non esistono misteri inspiegabili, ma solo inspiegati.

Bisogna poi tenere conto che il racconto che uno fa del sogno avuto durante la notte avviene sempre a posteriori e c’è la tendenza, da parte della nostra mente, a ricostruire gran parte delle immagini oniriche per colmare le numerose zone d’ombra che la memoria presenta, soprattutto quando si tratta di un sogno (che deve essere ricostruito), anche se crediamo di ricordarlo vivamente. Dopo di che, quando nella vita reale, ci capita qualcosa che somiglia al sogno fatto, ecco che la mente completa le lacune sovrapponendo il sogno all’episodio reale e facendolo combaciare e sembrare, illusoriamente, premonitore. La memoria non funziona, soprattutto quella onirica, come un registratore, ma piuttosto come una ricostruzione (a posteriori) degli eventi che vengono poi fatti coincidere, involontariamente e in perfetta buona fede, con gli eventi reali. La mente tende a deformare il ricordo e fa apparire il sogno più somigliante alla realtà di quanto non sia veramente. Ed ecco prodotto l’autoinganno del falso ricordo. Basterebbe poi fare delle statistiche matematiche serie per verificare, a lungo termine, come funzionano i meccanismi legati ai sogni e le possibili coincidenze con la vita reale.
Per cui non è affatto paranormale l’evento da lei raccontato, dipende soltanto da come si interpretano certi fenomeni e dagli strumenti che abbiamo a disposizione per decodificarli.

Cordiali saluti.

Marco Cappadonia Mastrolorenzi


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