Mi permetta di precisare alcune mie considerazioni in risposta alle sue:
guai se non esistesse la critica e guai se si scrivesse in preda alle emozioni
Certo, la critica è sacrosanta. Ma se l’analisi che fa di Grillo, del M5S e delle elezioni amministrative si limita a quanto ha scritto, allora è una critica eccessivamente forte e, come le ho fatto notare nel mio primo intervento, basata non sui fatti, ma solo su alcuni di essi. Credo che la causa delle sue osservazioni sia emotiva perché non voglio pensare che sia in mala fede.
del tutto Indipendente da partiti e propagande di sorta - col solo scopo di Informare e far riflettere
Nel suo articolo si colgono molte opinioni personali, e come spesso accade quando si vuole scrivere di tante cose alla volta, poche riflessioni analitiche. Cose che possono succedere a tutti, anche a chi è indipendente dai partiti.
La invitavo semplicemente ad avere una visione più approfondita di ciò che scrivo al solo fine di permetterle una capacità critica maggiormente costruttiva.
Come ho avuto modo di scriverle in precedenza, le mie critiche al suo articolo non influenzano in alcun modo le mie opinioni precedenti, e future, sui suoi articoli.
Purtroppo, la grande caccia alle streghe nei confronti di noi giornalisti è un dato di fatto, che però accomuna tutti noi nel girone dei "maledetti". Come sempre prò, sarebbe bene non generalizzare.
Non capisco come le mie osservazioni possano meritare questa risposta. Oltretutto io ho criticato lei e non "i giornalisti".
Per ciò che riguarda il mio punto di vista su M5S, Grillo e tutto ciò che ruota intorno a questo fenomeno, esso scaturisce da una semplice analisi dei fatti.
Analisi parziale dei fatti (almeno nel suo articolo di oggi).
La invito nuovamente a rileggere il mio primo intervento, ed eventualmente, a criticarlo nel merito.