Ogni uomo ridotto a vivere in condizioni misere se non impossibili è potenzialmente un criminale, è un semplicissimo discorso di istinto di sopravvivenza. Per non morire e non veder morire la gente che si ama si è disposti a tutto. In questo momento, causa crisi, difficoltà burocratiche nella regolarizzazione e completa indifferenza della classe politica, molti immigrati (molti più degli italiani, in proporzione) rientrano in questa categoria. Cosa c’è di razzista nel dire questo? Il resto del suo ragionamento mi sembra, OBIETTIVAMENTE, alquanto forzato.