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Commento di

su Quirinale: dire Rodotà per dire Prodi. Il tattico del M5s esce fuori: Casaleggio


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21 aprile 2013 00:08

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Per Grillo la voce degli “iscritti” è da sempre sovrana. E’ la voce del popolo grillino. Ha pubblicato con orgoglio sul suo blog la classifica dei 10 candidati scelti per il Colle.

Così Rodotà, da terzo in classifica, con la rinuncia di Gabanelli e Strada è diventato la bandiera di M5S. Quello stesso Rodotà che confessa di essere “molto irritato” perché non ha ricevuto, su una sua candidatura al Colle, “neanche una telefonata” da parte del PD.
A Grillo importa solo il fatto che “non ha mai fatto inciuci con Berlusconi”.
Proprio come lui che, per avere più chance di successo ha “ventilato” la disponibilità a dialogare con il PD a patto che prima riversi i suoi voti a favore di Rodotà.
Una sola è la scelta che conta: o un Presidente “votato da Berlusconi” o “uno votato da M5S”.

Di più. Saputo della nuova candidatura PD è pronto a giurare che “nessuno del Movimento si è mai sognato di votare Prodi”. A nome dei parlamentari M5S sentenzia che non lo voteranno “né ora, né in futuro”.

Se ne deve dedurre che Grillo non sa che Prodi ha vinto due volte su Berlusconi e non ricorda (?) che proprio gli “iscritti” M5S gli hanno dato più preferenze che a Dario Fo.
Ergo. Tutto va bene finchè dura il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …


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