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Commento di

su I Maya c'hanno azzeccato eccome! È la fine del mondo


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13 marzo 2013 23:25

Grillofugo >

L’austerità di Monti ha tolto la speranza ad un paese strozzato dalla lunga crisi.
Così è scattata l’ascesa del M5S. Facile intercettare la frustrazione della gente ridotta in mutande e spargere benzina sulla rabbia che montava. Ancor più facile professare onestà additando le “nefandezze” di a o dalla recessione.certa classe dirigente.

Adesso Grillo “profetizza” che l’estate vedrà la fine dei vecchi partiti e che entro un anno il “sistema paese” arriverà al collasso. E poi?
Spera che, con la tensione sociale, crescano ancora i consensi fino ad occupare il 100% del Parlamento. Intanto se ne sta al balcone a “sparare” battute e slogan ad effetto nonché a gridare al complotto.
In realtà sta solo prendendo del tempo.
Tempo per “rodare” il suo manipolo di parlamentari e, soprattutto, per cercare di stillare da una lunga lista di “fascinose” proposizioni un realistico programma di governo che non prefiguri (come ora) un disavanzo da 70 miliardi l’anno.
Di più.
Per un milionario risibile è “sfidare” i partiti a rinunciare ai rimborsi elettorali e “secretare” i costi del suo megaraduno di Roma oppure decidere quanto deve bastare per vivere da parlamentare.
Così come proporre un referendum abrogativo sull’Euro ignorando l’art.75 (trattati) della Costituzione o cambiare l’art.67 (mandato) rischiando di tornare a lotte e faide da età dei Comuni
 
E’ questione di ruoli e valori.
Il topo non sfida mai il gatto solo per dimostrare di essere il più furbo.
Nella storia non c’è traccia di giullare, comico, istrione, attore o autore di satira politica che, per quanto geniale e famoso, abbia concepito di porsi alla testa di un movimento di riscossa popolare.
Da vero “mattatore” Grillo detta l’inizio di una “rivoluzione di civiltà” con un atto “familiare” (non-statuto M5S) registrato appena 4 giorni prima che vengano fissate le elezioni.
Si può biasimare un “politico” e dargli del “comico” (o di peggio), ma non ha senso dire l’inverso. Il valore di un “politico” si misura dalla sua capacità di dettare obiettivi “realizzabili” e risolvere realmente i problemi.
Solo coerenza e responsabilità sanno indicare la direzione per un Ritorno alla metà


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