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Commento di

su Tra Gesù e Barabba, la folla chi sceglie?


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27 febbraio 2013 18:24

Grazie, innanzitutto, per avermi letto. Chiaramente se l’ho affermato sono pienamente convinto che far risalire il nostro declino al 2 giugno 46 non sia una puttanata, per quanto si sia fatto di tutto in questi anni affinchè questa convinzione fosse di e per tutti. Sul declino degli anni antecedenti al referendum non discuto e condivido. Ma sono convinto che il risoprgimento aveva dato all’Italia l’unica forma istituzionale che potesse garantire al caocervo di popoli che eravamo (e siamo) una parvenza di unità. La nostra crescita di popolo cosciente della sua appartenenza è stat purtroppo interrotta troppo frequentemente, prima dalle guerre e poi dal fascismo. ma fai attenzione: nella sua folle impresa permeata di culto personale Mussolini, pur detestandola, non cercò mai di affossare la monarchia, perchè si rendeva conto (e non gli mancava acume politico) che rappresentava l’unica cornice capace di tenere insieme il nostro variegato puzzle. Alla fine della guerra era giusto che le colpe venissero riconosciute, giusto che Vittorio Emanuele III pagasse i suoi errori. Ma la monarchia non andava abolita. era un valore importantissimo, una tutela e una garanzia sotto la cui egida ricominciare (o forse cominciare) la nostra educazione alla democrazia. Se oggi avessimo un Re a rappresentare i legami con la nostra storia fondante e una garanzia di continuità per il futuro, non seremmo la cenerentola d’Europa ed eviterebbero di riderci in faccia. Le monarche europee insegnano. Questo è il mio pensiero. Per il resto vedo che siamo in sintonia e me ne compiaccio. Saluti!


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