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Commento di Chiara Lalli

su Eluana Englaro: l'inferno sulla terra


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Chiara Lalli 13 ottobre 2008 17:51

Scrivi:

"Sono in un uno stato confusionale in verità: da un lato sono favorevole alla morte in casi estremi (ed il caso di Eluana credo lo sia), dall’altro, invece, credo sia giusto che si facciano tutti i tentativi possibili per salvarla - sperando di riuscirci - e riportarla ad una vita decente. In entrambi i casi trovo sia giusto far decidere a chi sta in quel momento soffrendo per il proprio caro. E quindi ritorno al punto di partenza".


La cosa più giusta sarebbe far decidere il diretto interessato. Eluana non ha questa possibilità oggi perché non può esprimere il suo volere - non ha proprio un volere (si trova in uno stato in cui non è pssibile avere una coscienza né una autocoscienza). Il tentativo di ricostruire la sua volontà - tramite le testimonianze di chi la conosceva e la ricostruzione del suo carattere - va proprio in questa direzione: rimane il punto interrogativo se la ricostruzione è soddisfacente, ma la direzione è quella giusta.
Non direi che torni al punto di partenza, in questo modo.

Sarebbe anche opportuno specificare che "salvarla" (ovvero "riportarla ad una vita decente) è un tuo desiderio privo di fondamenti. Sia chiaro: tutti vorrebbero che Eluana tornasse a star bene - ma ciò è più vicino ad una allucinazione piuttosto che ad un desiderio razionalmente fondato. (Per carità, legittimo sia il desiderio che l’utopia, ma è bene non aggiungere ulteriori elementi di confusione a quanti dicono che "Eluana reagisce; Eluana puà svegliarsi; Eluana morirà di fame e di sete se la nutrizione artificiale che la tiene in vita sarà staccata").


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