E così la Chiesa potrà “vantarsi” per i meriti di un grande uomo
che – difficile capire se per insipienza, ignavia o altro – ha lasciato
tremendamente solo.
Resta la macchia, indelebile, della mancata costituzione di parte
civile della Chiesa contro gli imputati dell’assassinio di Pino Puglisi.
Una scelta che fu (malamente) motivata con la necessità di non
mischiare “spiritualità” e “temporalità”. In realtà, quella incredibile e
inopinata opzione fu figlia di una sotterranea polemica con la Procura
della Repubblica di Palermo di allora, guidata da Gian Carlo Caselli (al
quale si “rimproverava” – forse, perché mai niente è chiaramente
trapelato – di aver sovraesposto mediaticamente il parroco di
Brancaccio, “affrettandone”, indirettamente, l’omicidio?).
P.S. Ho “incrociato” più volte – a distanza di anni magari – Pino
Puglisi: ne conservo il ricordo di un uomo retto e limpido, ma né
ingenuo né “giullaresco” (come una certa, interessata “vulgata da
santino” vorrebbe accreditare).
Pietro Bolenares