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Commento di Ilaria Ampollini

su Giuliani e il terremoto: previsioni o profezie?


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Iaia Leone Ilaria Ampollini 31 maggio 2012 09:42

Mi spiace contraddirla, ma la differenza tra scienze esatte e non è piuttosto chiara.
I propri pensieri si esprimono nelle lettere al direttore, non con dichiarazioni che vantano dati che non ci sono.
Le stime probabilistiche sui terremoti ci sono, ma ad oggi restano probabilistiche. Saprà meglio di me che discorsi simili valgono per la meteorologia, che è una scienza particolarmente complessa, ma non per questo non è una scienza. Sono possibili previsioni su larga scala, ma più si scende nello specifico di tempi e luogi più le previsioni perdono in precisione e attendibilità. Ma questo non dipende dal fatto che la meteorologia non sia una scienza. Dipende dal fatto che le variabili da considerare sono talmente tante e il sistema così complesso che per ora non disponiamo di dati e rielaborazioni di dati sufficienti per estrapolarne previsioni attendibili.

Stessa, o simile, cosa per i terremoti. Le stazioni di monitoraggio sulle variazioni di radon ci sono, in Turchia come in Italia, in Giappone come in Russia, ma nessuno riesce a cortuirci sopra delle previsioni attendibili o in qualche modo utili, eccezion fatta, guardi un po’, per Giuliani. Stiamo scherzando?

Ultima cosa: il fatto che noi oggi ’non sappiamo’, non vuol dire che ’non sapremo mai’. Così funziona la scienza. Ma continuare a dire che sappiamo quando non è vero, invece di restare ancorati alle evidenze, non porta da nessuna parte. Questo sì che è immaturo.


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