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Commento di

su I Marò e la credibilità italiana: tutta colpa dell'effetto Berluschettino?


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8 marzo 2012 00:08

Beh Geri, credo che hai centrato il nocciolo del problema: chi può dar credito ad un paese che da vent’anni venera ed emula i personaggi più viscidi e squallidi di quanto la più morbosa fantasia potrebbe immaginare? Chi può dar credito a chi vanta la propria sottomissione ai poteri forti, economici e "spirituali", e si fa bello delle proprie abilità truffaldine. Dopo quella figura fatta su Ustica, e parecchio prima sul Vajont, o, più recentemente, in una caserma dei carabinieri a Varese, chi può credere alla versione italiana sui fatti e che in India qualcuno sta speculando sulla morte di due lavoratori del mare?

Con tanti che ancora sognano Berlusconi alla barra (senza la "s", per carità) che fa l’inchino a una biondina che potrebbe essere sua nipote, o uno Schettino che governa il bunga-bunga al vertice, mentre la realtà quotidiana di chi sopravvive del proprio lavoro affonda sotto l’orgia dell’improduttività, la scuola pubblica che appena galleggia, la cultura dispersa nell’affermata inutilità, con le aziende infrante contro gli scogli del credito della speculazione e delle parassitosi, mentre volano le Tangenti ad Alta Velocità ... come può il mondo credere che la tua ipotesi sia quella vera?
Quando sento parlare un ergastolano innocente, reo confesso sotto tortura ...
Come posso sperare che due probabili innocenti non siano già stati condannati al rogo prima del processo, se chi dovrebbe difenderli, al di là dell’autorevolezza e delle migliori intenzioni, è impresentabile prima ancora di mostrare la faccia?
Temo per i due marò, perché temo per l’Italia intera.

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