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Monti, per “salvare” l’Italia, ha congelato le pensioni da 1000 euro e maggiorato i requisiti di accesso (età, anzianità).
Con la sua “equità” ha aumentato le Addizionali Locali, i ticket sanitari, le accise sui carburanti e l’IVA sui generi di largo consumo.
Ai “suoi tecnici” occorrono ancora ben 2 anni per varare una patrimoniale sulle “grandi ricchezze”. Monti allora rinuncia a stanare i “tesori” occultati nelle banche Svizzere e chiede ai titolari dei capitali “scudati” uno 0,4% per “restare anonimi”.
Per “ridurre le disuguaglianze” tassa però l’unica casa anche delle famiglie meno abbienti.
Ora, con i suoi “cresci e libera Italia”, Monti afferma di voler “cambiare il modo di vivere” degli italiani da tempo “diseducati” al senso di meritocrazia e concorrenza.
Non dice però che, con un Pil 2012 in calo dell’1,5%, per “tenere i saldi invariati” servirà un’altra manovra da 15 miliardi, da raddoppiare a fine anno per abbattere il nostro Debito come da “fiscal compact” europeo.
Con gli enunciati, le teorie ed i principi non si supera una crisi che grava come Se fosse stagnazione …