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Commento di Damiano Mazzotti

su Caso Englaro. Il buono, il brutto e il comunista


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Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti 8 febbraio 2009 17:56

Gentili Cittadine e cittadini,
in questo momento di emergenza istituzionale e nazionale vi giro una dichiarazione di un comitato di difesa costituzionale. E sottolineo che il dovere di difesa della patria, non riguarda solo il periodo di guerra, e spetta a tutti i cittadini e non solo ai militari.


Uno scontro istituzionale senza precedenti sta scuotendo il nostro paese

Un appello del Presidente della Repubblica Napolitano al governo perché non emanasse un decreto anticostituzionale non solo è stato disatteso, ma esplicitamente e pubblicamente "stracciato".

Crediamo che sia caduta, oggi, e definitivamente, la maschera di un governo cha fin dal primo giorno ha legiferato non fuori, ma contro la Costituzione della nostra Repubblica: con leggi che violano la dignità della persona ( la clandestinità considerata un reato, la denuncia di immigrati bisognosi di cure ma privi del permesso di soggiorno) e l’incostituzionalità della legge Alfano, che cancella l’articolo 3 della Costituzione e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Tutto questo era già una evidente aggressione alla nostra Costituzione, che si fonda sulla centralità e il valore della persona umana e l’uguaglianza e l’universalità dei diritti.

Ma oggi si chiude il cerchio, con la diretta aggressione al Presidente della Repubblica, reo di avere fatto il dovere a lui richiesto dalla Costituzione, di avere esercitato il ruolo obbligatorio di garante della legalità costituzionale e di arbitro super partes.

Ed è proprio questo che un governo illiberale non tollera, di avere limiti e controlli, di non essere "absoluts", assoluto, sciolto da vincoli, limitato da altri poteri, quelli della magistratura, che, con una sentenza definitiva, ha indicato la strada che la famiglia Englaro può seguire, così come non tollera la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica.

Il presidente del Consiglio oggi ha rotto gli indugi. Se Napolitano non firma il decreto, ha detto in modo esplicito che cambierà la Costituzione. D’altra parte, da venti anni, ormai, l’obiettivo è quello, come indicava con chiarezza il piano di Rinascita di Gelli: non migliorare, ma stravolgere la Costituzione, arrivare alla Repubblica Presidenziale, al Presidente eletto direttamente dal
popolo. Il capo e il suo popolo. Una storia nota e già vista.

Abbiamo al governo chi vuole ripeterla.

Chiediamo alla cittadinanza in tutte le sue articolazioni e forme associative e a tutte le forze politiche di opposizione, in Parlamento e ovunque, di dare vita immediatamente ad una vasta e coesa mobilitazione per la difesa della Costituzione, per fermare una preoccupante deriva antidemocratica, da fermare, ognuna e ognuno di noi, con la Costituzione in mano.

Maria Paola Patuelli presidente del Comitato in Difesa della Costituzione di
Ravenna

Angelo Morini Vice Presidente

Ravenna, 6 febbraio 2009





Alessandro MESSINA


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