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Commento di Giuseppe Caglioti

su Tragedia norvegese: la stampa italiana è anticlericale?


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Giuseppe Caglioti Giuseppe Caglioti 25 luglio 2011 14:00

Capisco quello che vuoi dire Steve, ma l’inquisitore, il crociato, il templare, il cappellano che bendice le armi, il boia ecc. sono persone che agiscono per conto di un’istituzione religiosa, ne fanno parte e c’è una certa legittimazione da parte di quest’ultima per i loro atti. Nel caso di questo ESALTATO pare che egli non fosse legato ad alcuna istituzione religiosa, cattolico di nascita, ma con ’idee’ proprie che richiamano a volte il mito del crociato, ma questo non fa di lui nè un integralista cristiano nè un fondamentalista, ma è bensì uno XENOFOBO di DX, deviato per giunta, visto che la ideologia non è neanche filonazista. A vedere sembra più un mitomane con la mania delle armi, che vede nel guerriero che uccide senza pietà l’unica soluzione ai mali del mondo. Un po’ come quei "coglioni" che all’inizio del ’900 pensavano che la GUERRA fosse IGIENE del MONDO.
 Ad ogni modo, nel mio articolo, ho voluto mettere in enfasi un aspetto "malsano" di certa stampa italiana, e per di più fuorviante, nonchè generatore e catalizzatore di odio ingiustificato, verso il cristianesimo e le religioni. Repubblica, cosi come qualcun’altro, ha commesso, a parer mio, una grave mistificazione. All’estero nessuno ha parlato di fondamentalismo cristiano in modo diretto. Che in Italia ci sia un problemino con una certa stampa anticlericale questo è indubbio. Io, poi, parlo spassionatamente, non sono cattolico, ma la vedo così. Ciao


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