Penso che l’errore di fondo di questa discussione stia nel definire "agevolazione fiscale" il principio della riduzione forfetaria dell’aliquota IVA per il periodo di navigazione fuori dalle acque della UE.

La percentuale di abbattimento dell’aliquota IVA viene applicata secondo il principio che chi ha un’imbarcazione più grossa, avrà anche maggiori possibilità tecniche di raggiungimento e di permanenza in Paesi più lontani. L’applicazione forfetaria può essere modificata a posteriori se l’armatore dell’imbarcazione può dimostrare di aver soggiornato in porti al di fuori della UE per un periodo superiore a quello presunto. Così come l’Agenzia delle Entrate potrebbe annullare anche totalmente l’abbattimento forfetario se riuscisse a dimostrare che l’imbarcazione non si è mai allontanata per tutto l’arco dell’anno, dalle coste UE. Al riguardo c’è una clausola che viene fatta esplicitamente firmare all’atto della sottoscrizione del contratto di leasing!!!!

Il leasing nautico italiano è stato comunque un passo obbligato per tamponare una falla. Non dobbiamo dimenticarci che l’Italia è arrivata, come al solito, per ultima. Prima di questa normativa esisteva solamente il leasing francese. Quindi abbiamo assistito per anni ad un travaso di capitali italiani verso le finanziarie d’oltralpe con la conseguenza che la nostra flotta di diportisti batteva sempre di più bandiera francese.