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Commento di paolo

su A chi dà fastidio il fotovoltaico


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paolo 16 marzo 2011 12:22

In quello che dite ci sono molte verità e anche molte cose che non tornano .

Ma da Romani cosa vi aspettavate ,sta replicando quello che ha fatto nel campo dei media sulle scelte energetiche .
Penalizzare le "fonti rinnovabili" e specificamente il settore del fotovoltaico è una scelta a dir poco demenziale , per non dire peggio Ovviamente parlando di defiscalizzazione con gli incentivi,che significa meno entrate per l’erario , in termini contabili equivale ad un’onere di bilancio per i conti dello stato . Se poi qualcuno ci mangia sopra peggio ancora . Tuttavia questo non deve castrare nel modo più assoluto lo sviluppo delle fonti di energia alternative al fossile , che è il vero vulnus della produzione di energia elettrica in termini di ambiente e di politica economica. Giustamente va ,considerato come dice l’articolista , la ricaduta economica in termini di imprese che operano nel settore ,sia a livello produttivo che di installazione , senza considerare poi gli aspetti ingegneristici legati alla ricerca e sviluppo del settore .La castrazione del nucleare in Italia è un’esempio di come si distrugge un settore di tecnologia che era all’avanguardia nel mondo ,costringendoci oggi a comprare dalla Francia . Quindi guai a castrare il settore del fotovoltaico per gli stessi motivi .
E questo Romani lo salta a piedi pari .
Sulle potenze installate o da installare , invece , mancate di considerare che ogni tipologia di produzione ha un parametro che si chiama "fattore di carico " che poi ne determina il reale utilizzo e la convenienza economica.
Il solare non va giudicato solo in termini di potenza di sistema, ma anche quando e come viene erogata questa potenza ,che ,per sua natura , è discontinua con un fattore di carico bassissimo , assolutamente non comparabile con il nucleare che ,viceversa , ha il fattore di carico massimo ,lavorando a pieno regime per 8.760 ore l’anno (eventuali stop indotti esclusi) .In termini equivalenti per un GW di nucleare ne occorrono almeno 7 di fotovoltaico , ma rimane invariato il buco produttivo. Le industrie lavorano soprattutto di notte e anche quando piove o nevica .
Quindi ,e concludo , il solare fotovoltaico va massimamente spinto sul privato e applicazioni puntuali di sostegno produttivo , ma non potrà mai alimentare le industrie energivore , che sono quelle legate agli standard di industrializzazione del paese .Ecco perchè continuo a sostenere che una quota di nucleare è strategicamente necessaria . Non sono un pro nucleare ,ma neanche uno che sogna ad occhi aperti. Presto la realtà ci presenterà il conto .

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