Difficile trovare le parole per commentare perché è gia stato detto tutto. Aggiungo solo che quello che è stato fatto è abominevole perché tra i 20.000 italiani cacciati dalla Libia c’erano anche dei bambini ai quali è stata portata via una cosa che non ha prezzo: la spensieratezza dell’infanzia. Oggi siamo adulti ma quelle ferite restano e fanno male ogni volta che se ne parla. Cacciati dalla Libia perché italiani e maleaccolti in patria perché considerati non-italiani. E dopo quarant’anni d’attesa nei quali abbiamo visto morire i nostri cari in attesa di giustizia dobbiamo ancora aspettare che un ministro si degni di apporre la sua firma su un atto dovuto, una disposizione di legge, una legge che si fa rispettare a senso unico solo nei confronti del paese amico per interesse.
Massimo Russo
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