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Commento di Elia Banelli

su Il colpo di stato alla Giustizia


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Elia Banelli Elia Banelli 19 settembre 2008 11:14

Sempre per Astrolab, e per Mifra a questo punto, ricordo che la custodia cautelare in Italia, che non dura più di un mese, viene disposta in carcere o agli arresti domiciliari (o nelle case di cura), per un motivo ben preciso: evitare pericoli di fuga, inquinamento delle prove e reiterazione del reato.
E’ una garanzia che l’imputato non renda ancora più difficile il compito di accertare la sua colpevolezza.
Eppoi finiamola con questa storia del carcere, in Italia in galera non ci va più nessuno di quelli che contano,
Ci andavano i politici all’epoca di Tangentopoli, perchè avevano talmente corroso il sistema economico che il debito pubblico italiano è nato lì, grazie ai miliardi sotratti a tutti i cittadini ed al bene comune. Craxi si è persino ritirato in esilio per non farsi processare.
L’80% dei detenuti oggi sono immigrati o tossicodipendenti, per i piccoli reati con una pena inferiore ai 3 anni si va ai servizi sociali. Il furto di un etto di formaggio al supermercato è punito quasi quanto un crack finanziario di milioni di euro. Negli Stati Uniti si sono processati e condannati i responsabili del fallimento di Enron e Worldcom, sono stati risarciti i danni ai cittadini e agli azionisti. In Italia è appena iniziato il processo per i crack Cirio e Parmalat e chissà quando arriverà a sentenza definitiva.
In Italia la Giustizia non funziona perchè il potere politico vuole che non funzioni. Una giustizia libera e indipendente fa paura.


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