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Commento di Elia Banelli

su Il colpo di stato alla Giustizia


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Elia Banelli Elia Banelli 19 settembre 2008 10:40

Per Astrolab, consiglio la lettura del libro di Bruno Tinti, sostituto procuratore di Torino, dal titolo "Toghe Rotte",
Il problema della Giustizia in Italia non è la separazione delle carriere ma le 150 leggi che negli ultimi anni la politica ha portato avanti per imbavagliare e garantire l’impunità alla Casta.
Alcune soluzioni semplici per sveltire i processi?
Eliminiamo un grado di giudizio, da tre a due, e cancelliamo i termini di prescrizione, così se l’imputato sa che il processo non scadrà per decorrenza dei termini sarà tentato di patteggiare e il processo si velocizza.
Oppure aumentiamo i finanziamenti a procure e tribunali, dove spesso mancano le risorse minime per lavorare.
Oppure costringiamo i concessionari telefonici a fare sconti o a non far pagare i pm che richiedono i tabulati delle intercettazioni.
Negli ultimi 15 anni a Reggio Calabria c’è stato un solo condannato in via definitiva per corruzione, in Sicilia manca il 20% di personale nelle procure.
A Torino, una delle migliori procure d’Italia, ci sono 36 giudici per 10.000 processi che si dovrebbero fare ogni anno.
Mi raccomando, continuamo con il lodo Alfano, limitiamo le intercettazioni e separiamo le carriere.
Abbiamo davvero centrato il nocciolo della questione, complimenti.


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