• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di termometro

su Mia analisi sulle Elezioni in Abruzzo


Vedi tutti i commenti di questo articolo

termometro 17 dicembre 2008 02:49

Rispondo a Rocco

Vado per punti, altrimenti il tutto risulta confusionario, con una premessa: la mia analisi è individuale e NON è rappresentativa di tutto il blog del termometro politico. Sono certo che altri collaboratori avranno idee diverse. Perciò, ciò che dico è esclusivamente concezione mia e solo mia. Ci tenevo a rammentarlo prima di proseguire

Andiamo perciò per punti

  1. non sono un riformista, non avendo per me quel termine alcun significato assoluto nè filosofico degno di nota. Cosa vuol dire essere riformisti? Non l’ho mai capito onestamente. Io lo reputo solo un connotato tecnicistico, non politico. Come chi si ritiene avanguardista piuttosto che retrò.
  2. Di Pietro fa quello che il PD fece con la sinistra comunista-ecologista: raccoglie a sè tutti coloro i quali non si sentono più rappresentati da chi lo dovrebbe fare. Il PD di 8 mesi fa’ fu uno squalo, anzi ben peggio, fu cannibalismo allo stato puro. Oggi ne subisce le conseguenze
  3. tu imputi questo atteggiamento dell’elettorato alla carenza di riformismo in prima battuta. Sarà (vedi il punto 1). Io associo tale scoramento globale all’incapacità programmatica (che non è congrua al solo riformismo) di porre un freno alla debacle della società italiana.
  4. affermi che il carrozzone Unione non vada più presentato. Perchè? Per puntare ad un partito democratico in salsa USA si dovrebbero possedere almeno due peculiarità mancanti 1) democrazia partecipativa diretta interna 2) capacità di convivere con le correnti interne, sulla scia dei laburisti inglesi. L’Unione non era altro che un insieme di correnti separate e disgiunte. Al momento nel PD esistono 3 correnti, le quali hanno ben poche differenze tra loro.
  5. questione Di Pietro: da non suo elettore, ammiro la sua dedizione all’affossamento dell’ipocrisia piddina sul dilemma anti o meno-anti berlusconismo. Io propendo convintamente per l’antiberlusconismo. Il PD non può esserlo per il semplice fatto che, come dimostrano i fatti di cronaca recenti, ha da risolvere la sua mastodontica questione morale. Come fa ad attaccare Berlusconi se sono loro i primi a delinquere? Lo attaccano allora sull’economia e società, negando la questione giustizia e legalità, affermando che non è su questi argomenti che si batte Berlusconi e che al popolo italiano non frega nulla. Glielo hanno mai chiesto ai loro elettori cosa freghi realmente? NO. Ergo, non avendo inoltre ricette pragmatiche per affrontare le crisi attuali, si mascherano dietro slogan di una banalità sconcertante. Brown ha agito contro la crisi, stessa cosa Obama. Veltroni nega solo quello che propone Berlusconi. Oltre a ciò ha nelle sue file degli indagati non propriamente per furto di mele al mercato rionale.
Per ora mi fermo qui.
Saluti

Marco

Vedi la discussione






Palmares