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Commento di diarioelettorale

su Dove la mafia non esiste, dicono


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diarioelettorale 7 dicembre 2008 14:05

Ero partito con un post in cui citando la parte finale di questo "ottimo" lavoro invitavo a leggerlo interamente sollevando un solo dubbio (e con un quasi) relativo alla mitizzazione che spesso si fa dei boss mafiosi prima della loro cattura.

Mal me ne incolse, l’ invito, è stato considerato prima "esilarante" da Pietro Orsatti, e di fronte all’evidente fuori tema della sua risposta Riccardo Orioles, di cui mi capita spesso di apprezzare il lavoro, ha ritenuto anch’esso di dovere difendere l’amico "dai presuntuosi imbecilli di cui non pochi esempi si aggirano fastidiosamente anche in rete".

Infine il solito repertorio, fatto di "noi ci mettiamo la faccia", "noi ci facciamo un culo così" (il senso è quello), "sei ridicolo" (il senso anche in questo caso è quello), ed infine il colpo finale doppio senza avvitamento, "quindi sarebbe l’informazione a generare i fenomeni ?" e l’associazione all’odiato Capezzone (tentativo di captatio benevolentiae verso i lettori).

Che dire, di fronte ad un tale armamentario del luogo comune e dello stereotipo ?

PS. - Essendo in rete dal 1997, con siti, testi e blog i due valenti giornalisti avrebbero potuto in un lampo, partendo proprio da diarioelettorale.wordpress.com sapere, nome, cognome, paternità data di nascita e quant’altro, ma anche questo dell’attribuzione di volontà di anonimato, di fronte alla propria evidente trasparenza fa parte dell’armamentario buono per tutti gli usi, così come attribuire agli altri la qualifica di portatori di certezze e privi di dubbo che fà tanto "essere di destra".
Ma da quando in quà non è più politically correct usare in rete un nickname piuttosto che il nome e cognome ?


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