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Commento di Kocis

su Chi ha paura di un crocifisso?


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Kocis 6 novembre 2009 15:15
La pubblica lettera del viceparroco dei Santi Pietro e Paolo di Catania inviata al sovrintendente del teatro cirttadino Vincenzo Bellini che ieri ha hatto installare una grande croce davanti al teatro.


ALLA CORTESE ATTENZIONE DELLA REDAZIONE
Quotidiano “La Sicilia”
 
CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
 
 
Lettera aperta al sovrintendente
Del Teatro Bellini.
Catania
 
 
 Caro Antonio,
 
 ti prego, togli la croce dalla facciata del Teatro Bellini!
 Non so cosa ne pensano preti e vescovi della tua iniziativa, come dell’altra di consacrare il teatro alla Madonna, ma, conoscendo l’humour clericale, credo che, sotto i baffi, si stiano facendo una bella risata; e anche Cristo, dall’alto dei cieli, vedendosi appeso fra Violetta e Norma stia sussurrando. "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno".
 La croce, caro Antonio, non si appende alle pareti; i cristiani sanno che si carica sulle proprie spalle per incamminarsi con essa dietro Gesù Cristo. Il Vangelo è una cosa seria. Un luogo come un teatro, a prescindere da ciò che accade all’interno delle sue mura non è il più adatto per metterne in evidenza le esigenze.
 Il Crocifisso è il simbolo della fede. Non è un simbolo culturale o un collante di identità etniche e nazionali. Ridurlo a questo vuol dire depauperarlo, svuotarlo, impoverirlo di significato; ed è quello che è esattamente avvenuto: abbiamo aule scolastiche e aule di tribunali piene di crocifissi appesi al muro e vuote di cristiani, veri ed autentici...
 Per favore, togli Cristo dai muri del teatro! Credimi! Non è a suo agio!
 
 Con cordialità!
 
Salvatore Resca
vice parroco dei Santi Pietro e Paolo
Via Siena, 1 Catania
095/502230
[email protected]
Catania, 5 novembre 2009

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