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 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Una notte in giallo, solo una sexy Elizabeth Banks

Una notte in giallo, solo una sexy Elizabeth Banks

Qualcuno è in grado di spiegarmi perchè finisco per vedere film sulla cui infima qualità sono perfettamente consapevole prima di approcciarmici? Che diavolo speravo di trovare in Una notte in giallo?

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Il film di Steven Brill è esattamente quello che ci si aspetta. C’è una Elizabeth Banks decisamente sexy, strizzata in quel vestitino giallo, corto, spesso scalza, impegnata in una serie di rocambolesche ed improbabili avventure, banali e senza alcun interesse cinematografico… anche poco divertenti.

Megan è una giornalista un po’ in crisi, pronta ad affrontare l’occasione della sua vita per fare il salto di qualità. Solo che le arrivano indiscrezioni negative, così si fa trasinare dalle amiche in una notte brava, che conclude ubriaca e a casa di uno sconosciuto.

Il mattino dopo si trova in mezzo alla strada, senza macchina, telefono e soldi, e scopre che la sua rivale è stata bocciata e lei ha una nuova occasione… verrà giudicata durante la diretta di quel pomeriggio. Solo che a quel punto cominciano i casini, perchè si trova in mezzo a Los Angeles senza poter contattare nessuno e deve cavarsela da sola e tornare alla vita civile (o quantomeno arrivare in tempo per la diretta).

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Così viene presa per prostituta, spacciatrice, ladra, delinquente, viene inseguita dalla polizia, aiutata dal re del crack e mille altri incasinamenti vari.

In teoria dovrebbero essere situazioni curiose e divertenti, in realtà c’è poco di cui godere, se non, come detto in partenza, la sensualità di Elizabeth Banks e del suo vestitino giallo sempre più sporco e ridotto male man mano che la vicenda prosegue.

Unica nota memorabile lo scambio di battute tra due personaggi secondari (“Anche lei ha un’amica idiota” “Si, ma io me la sono scelta, a lei invece lo hanno assegnato”).

Questo articolo è stato pubblicato qui

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