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Zidane: scuse a Materazzi? "Piuttosto preferisco morire"

Non posso perdonare Materazzi, sarebbe un disonore. Questo, in sostanza, quello che Zidane ha dichiarato lunedì al quotidiano spagnolo El Pais

Zidane: scuse a Materazzi? "Piuttosto preferisco morire"

Manca solo qualche mese al Mondiale sudafricano, ma quello berlinese continua a far parlare di sé. Chissà se Zidane troverà il modo di dimenticarsi quello che è successo, o comunque di alleviare il suo dolore per quella “cassanata” che probabilmente costò il mondiale ai francesi.
 
È ancora vivido nella mente quel momento, netto, chiaro, quella distanza tra Materazzi e il genio francese, le labbra del difensore azzurro che si muovono, un attimo, è solo un attimo quello che fa perdere i lumi a Zizou, che gli innesca qualcosa nella testa, che lo porta a rispondere a una provocazione (sulla quale si ricamerà per tanto tempo) che chissà quante volte ha divuto subire, una frase che nei campi di calcio, dalla A all’ultima delle categorie, si sente a ogni giornata e (quasi) ogni giornata si incassa silenzionamente.
 
Un attimo quindi e Zidane si volta guarda il difensore azzurro e lo colpisce al petto con una testata. L’arbitro non vede subito, ma è richiamato dal quarto uomo. Guarda le riprese, che saranno mandate anche sul maxischermo, per spiegare ai tifosi francesi e non solo il perché di quella decisione, di quel rosso che ancora brucia e grida vendetta per i galletti. Zidane abbandona il campo, capo chino, si scuserà molto con i compagni per quel gesto dicono le cronache. 120 minuti che fanno di Materazzi un eroe nazionale (dopo anni passati a beccarsi critiche e reprimende) e un obiettivo da colpire in ogni modo per la stampa francese.
 
Non trova pace Zidane, dicevamo, neanche a quattro anni di distanza, neanche a vedere il suo avversario ormai lontano da quei fasti e (spesso) dal campo di gioco. Chiede scusa il numero 10 dei bleus, al calcio, ai tifosi e alla squadra: “Dopo la partita sono entrato negli spogliatoi e ho detto ai miei compagni: ‘Perdonatemi. Questo non cambia nulla, ma vi chiedo perdono’. Ma a lui (Materazzi ndr) non posso. Mai, mai, sarebbe un disonore. Piuttosto preferisco morire”. Così Zidane in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais
 
Una ferita che non si rimargina e, probabilmente, mai si rimarginerà. Sarà sempre quella testata, quella reazione nella sua testa, ad aver fatto perdere la coppa ai francesi e il rigore di Grosso sarà il sale che perennemente calerà in quel taglio sempre aperto, a ricordargli come poteva essere e non sarà mai.
 
In più la colpa di Materazzi... è essere Materazzi. “Se fosse stato Kakà, un tipo normale, simpatico, certo che avrei chiesto scusa. Ma a quel tipo là. (...). Anche perché, e non è una scusa. Mia madre era malata. Era in ospedale. La gente non lo sapeva, ma era un momento per niente buono. Più di una volta hanno insultato mia madre e non ho mai detto nulla. Ma in quel momento...”
 
L’Italia e i giocatori ovviamente e cinicamente ringraziano, ma le loro madri in Sudafrica dovranno fare molta, molta attenzione!
 

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