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WikiLeaks: uomini della Shell in tutti i Ministeri della Nigeria

Tra i rapporti di Wikileaks pubblicati oggi dal Guardian e da SaharaReportes una comunicazione tra l’ambasciatore americano in Nigeria e il Vice – Presidente della Shell Ann Pickard: “Non dimenticate che la Shell ha uomini in tutti i ministeri più importanti e che di conseguenza ha accesso a tutto quello che viene fatto all’interno di questi ministeri». Social Action Nigeria: “La Shell è dappertutto, sono più potenti del governo nigeriano”.

Fino ad oggi ad accusare la Shell e le altre major petrolifere di “governare” la politica della Nigeria erano le ONG e i minacciosi messaggi dei ribelli del Mend (Movimento per l'Emancipazione del Niger Delta), puntualmente smentiti dalla compagnia petrolifera. Ora nei documenti di Wikileaks pubblicati dal Guardian è la Shell a dichiarare la sua influenza sul governo nigeriano. A giugno del 2009 la Shell aveva evitato un processo negli Stati Uniti accettando di pagare 15,5 milioni di dollari da versare ai familiari di Ken Saro-Wiwa e degli altri sette attivisti Ogoni impiccati dal regime nigeriano di Sani Abacha nel 1995 per aver denunciato la corruzione e i danni ambientali causati dalle trivellazioni della Shell nella regione del Delta del Niger. La Shell avrebbe dovuto risponderne davanti a una corte federale statunitense, ma dopo settimane di trattative, la multinazionale ha accettato di pagare per evitare la pubblicità negativa che sarebbe derivata dal processo. Nel 2009 la Compagnia petrolifera disse di non aver fatto nulla di male nel Delta del Niger. Ma accettò di pagare 15,5 milioni di dollari come “gesto umanitario” perché non si celebrasse il processo.

 

 
Il Ministro per le Risorse Petrolifere Diezani Allison-Madueke ex Executive Director di Shell Nigeria

 

Oggi il Guardian ha pubblicato un cablogramma dell'Ambasciatore USA in Nigeria in cui relaziona il suo governo di un incontro con il il vicepresidente della Shell per l’Africa sub-sahariana, Ann Pickard. Si parla delle nuove leggi sulle modalità di concessione dei “blocchi petroliferi”, della sicurezza della regione e della necessità di intervenire sugli esponenti politici nigeriani.


«Il governo si è dimenticato che la Shell ha uomini in tutti i ministeri più importanti e che di conseguenza ha accesso a tutto quello che viene fatto all’interno di questi ministeri», aveva detto il vicepresidente della Shell per l’Africa sub-sahariana, Ann Pickard, all’ambasciatore americano Robin Renee Sanders. Sulla questione delle concessioni l'Ambasciatore chiede se c'è coesione con le altre major "l'allineamento con le compagnie petrolifere internazionali è totale, a ogni livello”, risponde Ann Pickard.

Nei documenti diffusi da Wikileaks e pubblicati dal Guardian si legge anche che la Shell avrebbe anche scambiato informazioni di intelligence con gli Stati Uniti: l’azienda petrolifera avrebbe fornito ai diplomatici americani nomi di politici nigeriani sospettati di sostenere le attività di guerriglia nel delta del Niger e gli Stati Uniti avrebbero girato alla Shell informazioni sulla possibilità che i guerriglieri si fossero muniti di missili antiaerei.

«La Shell e il governo nigeriano sono due lati della stessa medaglia», ha detto Celestine Akpo Bari dell’associazione Social Action Nigeria «La Shell è dappertutto. Hanno occhi e orecchie in ogni ministero della Nigeria. Hanno persone a libro paga in ogni comunità, per questo se la cavano sempre. Sono più potenti del governo nigeriano».

La Compagnia Petrolifera ha cercato di minimizzare parlando di un colloquio "privato" di una sua funzionaria con l'Ambasciatore e delle interpretazioni personali del funzionario USA.

Certo il fatto che Diezani Allison-Madueke, dipendente della Shell dal 1992 al 2007, nel 2006 prima donna nominata nella carica di Executive Director della Shell in Nigeria, sia dall'Aprile del 2010 Ministro delle Risorse Petrolifere del paese africano, dopo essere stata Ministro dei Trasporti (nominata a luglio del 2007) e poi Ministro delle miniere e dell'Industria, non dà grande credibilità alle deboli smentite del colosso petrolifero.

Altri documenti di Wikileaks sulla Nigeria si possono trovare su SaharaReporters

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