• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Week end sulla Sila: funghi, castagne e soprattutto... tanti (...)

Week end sulla Sila: funghi, castagne e soprattutto... tanti tesori

Bellissime, struggenti e fresche immagini snodatesi innanzi agli occhi in armoniosa e distensiva successione, frammiste e combinate con emozionanti altalene di sensazioni e riflessioni sprigionatesi nel mio intimo profondo, concorrono a farmi rivivere, con un senso di gioia e di autentico piacere, gli orizzonti, il clima e i contenuti di una recente gita sulla Sila, con base residenziale nel minuscolo e tranquillo borgo/bomboniera di Lorica e con un indovinato calendario di arricchimento sottoforma di visite ed escursioni nei dintorni.
 
Per me, si è trattato del primo contatto ravvicinato con il vasto e verdeggiante altipiano calabrese, sebbene, in precedenza, in occasione di viaggi in Sicilia, ne avessi già lambito, innumerevoli volte, le delimitazioni verso valle.
 
Invero, mi è particolarmente caro l’itinerario che si muove dal Salento in direzione sud e lo ripercorro sempre con vivo e rinnovato interesse e godimento: a cominciare dal tuffo che avverto dentro nello sfilare lesto davanti alla mirabile e insieme mitica silhouette delle Tavole Palatine di Metaponto, oppure gustando i suggestivi arenili ad acciottolato fine - con piccoli e romantici scogli affioranti proprio a ridosso della riva - nel tratto da Montegiordano Marina a Roseto Capo Spulico, poi, ancora, toccando quasi con mano la maestosa e calda mole del castello all’ingresso di detta ultima località e, quindi, ripercorrendo la porzione di costa, nel Sibarite, in corrispondenza del massiccio del Pollino che, come noto, vanta la denominazione di Dolomiti del Meridione.
 
Nella circostanza, abbandonato il serpentone autostradale allo svincolo di Cosenza, il percorso viario è andato addentrandosi in progressiva ascesa, con assoluto predominio del verde della vegetazione, chiaramente distinguibile pur nell’immanente oscurità del crepuscolo e della prima sera.
 
Raggiunta la meta di Lorica, via ad un’appetitosa cena, a qualche sprazzo di conversazione fra gitanti e, subito dopo, a un bel sonno ristoratore nella confortevole sistemazione alberghiera selezionata per l’occasione.
 
Il bel sole e il clima tiepido del mattino successivo ci hanno accompagnato nella prima escursione, avente per meta i cosiddetti “Giganti della Sila” o “Giganti di Fallistro”. Immersione in uno spettacolo unico, rappresentato da diverse decine di secolari piante di pino laricio, dai tronchi altissimi (sino a 40-45 metri) e drittissimi. Corrispondendo la statura degli alberi pressappoco a palazzoni di 15 piani, sarebbe il caso di parlare di chiome vicine alle stelle e, per di più, svettanti così in alto solamente per effetto dell’humus del terreno e degli altri elementi naturali. Ovviamente, però, grazie alla mano e all’ arte di un certo, bravissimo Capomastro e Agricoltore.
 
Altra interessante parentesi, nel pomeriggio, la gita nella cittadina di San Giovanni in Fiore che, in qualche modo, costituisce la piccola capitale del comprensorio silano : il paese consta di una parte antica e di quartieri nuovi e moderni (e anche ben trafficati).
 
In detta località è stato dato di provare una serie d’emozioni forti e intense. Durante la visita all’Abbazia o Badia Florense, costruita nel lontano 1189- edificio dalle grandi dimensioni, con volte altissime e pareti di pietra nuda- ecco l’impatto col sarcofago contenente i resti del fondatore della chiesa, l’Abate Giacchino da Fiore, e, soprattutto, la scoperta che tale personaggio, ai suoi tempi, era assai noto in tutta l’ Italia, conosciuto, per la fama delle sue doti taumaturgiche e carismatiche, anche dal Sommo Poeta Dante Alighieri, il quale, infatti, ha immaginato di incontrarlo e ne ha fissato il nome nei versi del XII canto del Paradiso: “ …. lucemi da lato il calavrese abate Giovacchino di spirito profetico dotato".
 
Di fronte a resti mortali indubbiamente non comuni e contemporaneamente e immediatamente accostabili niente poco di meno che a due righe della Divina Commedia, nell’animo di ogni astante è venuto a determinarsi un senso di emozione unico e difficilmente illustrabile.
 
Altro momento pregnante del medesimo pomeriggio, da una piazzola nei pressi dell’Abbazia, la visione panoramica del borgo antico di San Giovanni in Fiore: un grosso ma armonioso, fittissimo nucleo abitativo appollaiato su un costone roccioso, con casette, finestre, balconi e ringhiere dalle tinte uguali, gradevoli, sobrie e pulite. A me personalmente, detta immagine ha fornito idealmente la rappresentazione dell’universo dei volti della gente di Calabria che, nella totalità, è forgiata ed animata da buoni e sani principi e, perciò, nulla ha a che vedere con le sparute frange di personaggi deviati e traviati.
 
Sempre da detta piazzola, affacciata giù come sull’orlo di un dirupo, abbiamo potuto scorgere il Vallone di Rovito, luogo conosciuto attraverso i libri di storia, in quanto scenario del sacrificio di due martiri del Risorgimento, i fratelli veneziani Attilio ed Emilio Bandiera.
 
Dunque, in un solo approccio con San Giovanni in Fiore, esperienze e rivisitazioni di carattere artistico, letterario, storico e sociologico. Non c’è che dire, per il visitatore un abbondante raccolto culturale.
 
Nella mattinata della domenica, come da programma, gita a Camigliatello Silano, per l’immersione in una delle tante sagre di funghi e castagne. A onor del vero, innumerevoli piccoli espositori e prodotti della zona, ma addirittura un vero e proprio esercito di turisti arrivati per l’occasione con pullman e macchine, anche da fuori regione, soprattutto dalla Puglia e in particolare dal Salento.
 
Ad ogni modo, il nostro gruppo di gitanti ha potuto fare degnamente la sua parte, ove più ove meno, negli acquisti delle specialità locali, soprattutto di funghi e castagne, appunto.
 
Nel pomeriggio, consumato il pranzo conclusivo a Lorica, tranquillo e soddisfatto rientro a Lecce.
 

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares