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"Vivo", in anteprima il documentario sul senso della vita

Il 15 luglio, alle ore 21.30, presso la Torre Carlo V di Martinsicuro (Teramo), sarà presentato in anteprima Vivo, l’ultimo progetto di Ermelinda Coccia. 

 

Vivo – spiega l’autrice - non lo considero proprio un film, né solo un documentario, ma una raccolta di storie personali, di vite che scelgono di condividere la propria intimità con il pubblico.
Sono sette i personaggi intervistati, ognuno di loro con un percorso di vita differente. Troviamo una giovane madre, un uomo che ha scoperto come rivendicare la propria libertà, una donna che convive con una malattia terminale, un uomo affetto da amèlia che assapora tutti i piaceri quotidiani malgrado la malformazione fisica. E ancora, un ragazzo sopravvissuto a due overdose, una donna che riconosce la sua vera identità e una bambina di sette anni che ci consiglia come essere felici e come amarsi, senza ricorrere all’egoismo e al potere.”

Durante la serata di apertura della terza edizione del Martinbook Festival, verrà proiettato il promo del film e a seguire, Davide Falcioni, giornalista freelance, aprirà un dibaditto sull’opera.

 

Ermelinda Coccia ci racconta che la motivazione che l’ha spinta a girare una ricerca sul senso della vita – è stata la semplice volontà di scoprire, attraverso delle testimonianze, quale fosse il filo conduttore che legasse le persone alla loro vita. Attraverso il girato e la conoscenza delle persone che ho intervistato, ho notato che ognuna di queste ha avuto durante il proprio percorso di vita, e ha tutt’ora, una profonda riconoscenza dell’altro. La condivisone, il donarsi e il ricevere dall’esterno è la tematica che ritorna costantemente per tutta la durata del film, una scoperta innanzi tutto per me e per la mia visione del mondo e delle cose.

Vivo è un film che oltre a raccontare l’intimità di sette vite e di conseguenza, l’importanza della vita di ognuno, vuole smuovere le coscienze alla comunicazione, evitando l’isolamento.

La regista infatti precisa che – oggi siamo portati a nasconderci dietro dei meccanismi di chiusura e finta condivisione con l’esterno, ci si dimentica della realtà, confondendo ad esempio la pubblicazione di un post su facebook, con il contatto fisico e diretto. La mia ricerca mette in luce l’importanza delle singole esistenze e il fatto che ognuno di noi è nel mondo per un motivo preciso, che tutti esistiamo dal momento in cui ci scambiamo con l’altro. E denuncia la mancata comunicazione tipica della società odierna, l’annullamento dell’aspetto più reale e significativo della propria personalità, scambiato con una visione rarefatta del se, che partecipa inevitabilmente all’incomunicabilità verso ciò che ci circonda.

Il film è stato girato tra l’Italia e la Francia senza alcun finanziamento esterno “Sono andata a casa delle persone che volevo intervistare con la mia vecchia automobile o con l’autobus o con il treno - racconta l’autrice – dispongo fortunatamente di una buona telecamera e di un computer per l’editing video che mi hanno permesso di realizzare il tutto in casa. Ovviamente non vanno tralasciate le persone che hanno sposato il progetto, come l’associazione Pangea Lab che mi ha gentilmente dato in prestito l’attrezzatura audio e una seconda telecamera. Professionisti come Corrado Saija e Alessandro Pedretti che hanno regalato al mio film una colonna sonora meravigliosa, una musica che racconta nel dettaglio ciò che ho provato incontrandomi con le persone che ho intervistato.

Proprio per la mancanza di fondi, il progetto è stato caricato sul sito www.produzionidalbasso.comin modo da poter usufruire del crowdfunding. Fino al 29 settembre 2012 tutti possono contribuire alle spese di stampa dell’opera. Riguardo la distribuzione invece, l’autrice è ovviamente disponibile ad incontrarsi con tutte quelle case di produzione e distribuzione che ritengano il film un progetto sul quale investire. Per contattare la regista e avere maggiori informazioni sull’opera basta andare sul suo blog www.ermelindacoccia.wordpress.com.

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