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Vi racconto il Far West a Napoli

Cinque ragazzini fra i 12 e i 16 anni sono stati gambizzati fuori ad un biliardo di Secondigliano, quartiere a Nord di Napoli. Tre minorenni sono stati accoltellati in una discoteca nel centro città. Un altro giovane di 18 anni è stato aggredito e accoltellato da un gruppo di minorenni in provincia. Tutto ciò nella macabra (è il caso di dirlo) notte di Halloween.

 

Notte di sangue a Napoli. In tutto sono nove i ragazzi vittime di questa città. Almeno fino alla notte di Halloween. 

Fatevi un giro per Partenope e provincia: vedrete camorra ovunque. Il segno indelebile della sua presenza è palese tanto nella realtà materiale che nelle persone. Degrado e abbandono nell’ambiente circostante, violenza e mentalità prevaricatrice in tutte le categorie sociali: dal portinaio all’avvocato, dal meccanico all’industriale. E’ come il più infettivo dei microbi, ben peggiore del colera. Paura, omertà, indifferenza regnano in ogni vicolo, in ogni androne, in ogni metro quadrato di questa maledetta città.

Nessuno ha il coraggio o la voglia di denunciare quel gruppo di persone che spaccia e gira armato sotto il palazzo. Perchè qui i camorristi si atteggiano invece di nascondersi, mostrano sé stessi e le loro automobili, hanno fascino sui giovani, che li rispettano. Tra l’altro girano baldanzosi anche sotto casa mia. Infatti numerosi bassi di questo quartiere del centro storico sono in realtà rivenditorie di droga al dettaglio. E hanno un‘organizzazione capillare in tutti i vicoli. Una vera e propria "rete" di fischi avverte della presenza di una volante dei carabinieri che passa in quel momento. Tutti se ne accorgono, ma tutti quanti abbassano la testa e proseguono nel cammino.

Entrano armati anche nelle scuole occupate dai ragazzi in questi giorni per assicurarsi che non vi sia spaccio di sostanze stupefacenti “fai da te”, minacciando di morte chi sta alla porta a controllare ed effettuando dei veri e propri sequestri di persona, suscitando terrore fra i minorenni presenti all‘interno degli edifici scolastici. Il vero pericolo sono loro, non la Digos. 

I bar e i centri abbronzanti (per dire solo alcune attività commerciali) sono completamente nelle loro mani, e quest’ultimi rimangono aperti perfino a Ferragosto, a dispetto della "svogliatezza" stereotipata dei Napoletani. Anche qui vendita di droga. 

Alcuni cartelli stradali del centro storico sono bucherellati da fori di proiettile. Accanto a uno di questi segnali vi è la strada di San Gregorio Armeno, dove prende vita ogni Natale la tradizionale costruzione dei presepi e le strade si affollano di gente. Questo non a Casal di Principe o nel casertano, non nell’hinterland partenopeo, non nella periferia (dove tra l’altro a Scampia ci si droga tuttora tranquillamente fra i cespugli e le Vele sotto lo sguardo dei poliziotti, dove il boato dei proiettili fende l’aria frequentemente). Bensì nel centro. Perché tutta Napoli, tutta la Campania è in emergenza. Non vi sono aree privilegiate e più protette. Nessuno è al sicuro. 

Chi è attorno a me mi dice di stare zitto, di non denunciare, di farmi i cavoli miei che così me la cavo e vado avanti. Di non prendere come esempio Roberto Saviano. E sono costretto a mio malgrado a soffocare il rigurgito che sento trasalire nello stomaco ogni qualvolta che vedo la mia terra bruciare e sprofondare in un abisso senza possibilità di uscita. E sentirmi umiliato da ciò che vedo e sento in tv e sui giornali su Napoli mi dà il colpo finale. 
 
D’altronde mi si chiede di fidarmi di un governo che conta 70 parlamentari indagati, condannati e prescritti e che ha uomini probabilmente legati al clan dei Casalesi che ricoprono cariche di massima importanza. Un governo che fà favori ad industriali e banchieri e che regala la scuola ai privati (e da la possibilità alla mafia di inserire le proprie imprese nella gestione degli istituti), e tramite il proprio indegno premier innalza ad eroe un mafioso ed assassino come Mangano.

Fidarmi infine delle forze dell’ordine? Quelle che impongono con la violenza discariche ed inceneritori in un territorio già martoriato? Quelle del comandante dei carabinieri di Pinetamare che avrebbe consentito a Oreste Spagnuolo, uno dei killer della strage di africani nel giorno di San Gennaro, di sfuggire alla cattura?
Eppure nessuno si indigna, si arrabbia di fronte a tanto scempio e spregio della vita umana. Sparare a dei bambini! Non ci sono parole! E’ un gesto di enorme vigliaccheria! Perché i camorristi questo sono: dei vigliacchi e dei codardi che si organizzano in branco. E buona parte delle persone a Napoli, invece di condannarli e di denunciarli, si vanta di conoscerli e perfino di frequentarli. Questa è follia pura. 
 

Commenti all'articolo

  • Di cristina (---.---.---.67) 3 novembre 2008 14:54

    ormai la camorra intrinseca di Napoli, è diventato uno status folkloristico...come i presepi, totò e defilippo :( . Sono di montesanto..e 3 anni fà sono emigrata perchè non sopportavo più di dover vivere da succube, ma ora sono succube di un’altra cosa...la malinconia.
    vabè..scusa lo sfogo :°)

    sottoscrivo tutto ciò che hai detto, ma purtroppo finquando sei lì...ha ragione chi ti dice di tacere.
    se sei lì accetti le regole, altrimenti..te ne vai.

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