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Veronica Pivetti: “Racconto l’amore con ironia”

“Per sole donne” è il titolo del suo nuovo libro che parla dell’eterna conflittualità dei sessi e del rapporto di genere tra uomo e donna, un racconto ironico di cinque donne sull’accettazione del corpo che cambia, con desideri e svolte personali. Volto noto della tv in fiction di successo, “Provaci ancora, Prof”, “Commesse”, “La ladra” e “Il Maresciallo Rocca”, la vediamo, ogni domenica, su Rai3, alla conduzione di “Amore criminale”. Nel suo percorso di attrice, doppiatrice e conduttrice, vanta, con la pubblicazione di quest'ultimo romanzo, tre libri all'attivo. Attualmente, è impegnata con lo spettacolo teatrale "Viktor und Victoria". Si tratta di Veronica Pivetti. In questa intervista, l’attrice ci parla del suo libro, dei suoi successi televisivi e cinematografici, del programma di Rai3, e delle grandi soddisfazioni del suo lavoro.

 

“Per sole donne” è il titolo del suo nuovo libro che coinvolge le confidenze di cinque donne sull’eterna conflittualità dei sessi, sull'accettazione del corpo che cambia con i loro desideri, le svolte, le piccole, grandi rivoluzioni personali. Com’è nata l’idea di elaborare questo progetto?

“Era da tempo che desideravo affrontare il tema del sesso in maniera comica, e l’idea ha preso forma proprio per parlare delle donne over cinquanta la cui sessualità, stupidamente, viene spesso associata solo ed esclusivamente alla parola “menopausa”. È un grande falso. In realtà, le donne di questa età sono piene di risorse e di curiosità da soddisfare, in barba ai preconcetti di cui si nutre la nostra società, troppo spesso miope e tristemente maschilista.”

 

Com’è possibile ristabilire la parità di genere tra uomo e donna?

“È impossibile, temo. Viviamo in un mondo che ci limita, ci impedisce di esprimerci, ci riserva al massimo “l'ora d'aria”. Ma noi donne vogliamo molto di più. Perciò, prendiamocelo. Forziamo le cose, scardiniamo le convenzioni e scappiamo dai recinti che ci ingabbiano, perché se non lo facciamo da sole, nessuno, ma proprio nessuno, lo farà per noi. È una battaglia che dobbiamo combattere quotidianamente e che non ci dobbiamo mai stancare di combattere.”

 

Quanto è importante l’amicizia tra donne?

“Se è autentica, è un grande conforto. È un porto sicuro. Fare quadrato è fondamentale.”

 

Che cosa l’ha spinta ad affrontare un argomento del genere?

“Il desiderio di affrontare un tabù in maniera sfacciata, facendo ridere. La mia sfida è stata scrivere un romanzo erotico-comico.”

 

Domenica, su Rai3, la rivediamo alla conduzione di “Amore criminale”. Come si appresta a ripercorrere il racconto di storie di violenza? 

“Con la consueta tristezza che queste storie portano con sé, e con il forte desiderio di focalizzare l’attenzione su questa tragedia epocale. La gente deve sapere, e le donne devono sapere che non sono sole, che noi siamo al loro fianco anche con un aiuto concreto, fornendo gli indirizzi ai quali possono rivolgersi in caso di necessità. E me lo faccia dire: sono molto orgogliosa di essere il volto di questa battaglia contro la violenza.”

 

Quello del femminicidio è un fenomeno in aumento. Come si spiega tutto questo?

“Con l’incapacità degli uomini di accettare l’emancipazione femminile. Nel momento in cui la donna decide della sua vita, non è più “oggetto”, ma diventa “soggetto”, e molti uomini non sono capaci di accettarlo.”

 

Note le sue partecipazioni a fiction di successo, come “Il maresciallo Rocca”, “Commesse”, “Provaci ancora, Prof”. Di queste, a quale è rimasta maggiormente legata?

“A tutte. In tutte, c’è un pezzo della mia storia professionale e a tutte sono grata, perché mi hanno dato tanto. Amo lavorare. Il lavoro è la mia vita, e amo tutti i personaggi interpretati finora, non solo in televisione.”

 

Nella sua carriera, ha avuto la possibilità di essere affiancata da grandi nomi, come Carlo Verdone, Gigi Proietti, Sabrina Ferilli, Paolo Conticini, Enzo Decaro, Anna Valle, Lina Wertmuller e tanti altri. Che ricordi ha di queste esperienze?

“Ricordi belli, ad alcuni di questi devo una crescita umana, oltre che professionale.”

 

Regie, doppiaggi, serie tv, fiction, film di animazione, conduzioni televisive, teatro, sceneggiati radiofonici. A quale di queste avventure si sente di appartenere di più?

“Ogni volta, che affronto un lavoro sono felice, anche perché evito di fare ciò che non mi convince. Insomma, scelgo. Questo mestiere è bellissimo e vario. È bello poter affrontare ogni suo aspetto, poterlo scandagliare e conoscere a fondo. Dà grandi, grandi soddisfazioni. Ora, si è aggiunta anche la scrittura. Perciò, che desidero di più?”

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