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Vendere la propria immagine

Nella “società dell'immagine” che propone icone pop, supereroi, divi, totem da adorare, mitologie, sottoculture etc, società dell'immagine espressione e facciata del sistema-società neoliberista e capitalista, ebbene in questa società dell'immagine è essenziale “vendere la propria immagine”, fare marketing di se stessi, vendere il proprio “prodotto”.

Un'operazione di marketing quella portata avanti da individui comuni fino all'economia, alla politica, alla società tutta: un'operazione di marketing che ha come unico scopo quello di prevalere sugli altri, quello di battere la concorrenza.

Vendere l'immagine della propria azienda, vendere l'immagine della propria fazione politica, vendere modi di essere, stili di vita, comportamenti, regole, consuetudini etc.

Nella società dell'immagine e dei consumi tutto è mercificabile, vendibile ai consumatori che sono innanzitutto “educati”, ammaestrati a consumare: si crea l'idea del prodotto da vendere per poi passare concretamente alla realizzazione di quell'idea in svariate forme e contenuti.

Proporre illusioni, proporre sogni, proporre incantamenti, proporre magie da vendere al pubblico, da vendere alle masse che come tante pecore belanti seguono la mandria nella sua direzione di marcia.

Fenomeni come la massificazione, l'appiattimento sociale e la desertificazione culturale poi sono essenziali per rendere il consumatore stupido e ignorante, controllabile e malleabile, plasmabile come si vuole, un consumatore che una volta reso inerme e senza difese è pronto per seguire le speranze e i sogni proposti dai “maghi” di turno.

In tutto questo nascono e muoiono infinite “verità” da vendere e da commerciare: si vendono idee, convinzioni, progetti, interpretazioni, chiavi di lettura e tanto altro ancora.

Gli individui sono tutti sulla stessa dimensione ovvero quella del consumatore educato e ammaestrato, senza proprie idee, senza proprie convinzioni: un consumatore che è dedito alla sola attività di “scegliere” quale prodotto consumare, l'unica libertà che gli resta dopo aver perso tante altre libertà per essere asservito al sistema-società e alle sue infinite regole.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.118) 14 dicembre 2013 15:41

    E’ il carnevale degli occhi ,il mondo di quelli che guardano senza vedere,il canto delle sirene che attraggono ineluttabilmente verso il precipizio .

    Tappiamoci anche noi le orecchie per non dare loro credito ,visto che dobbiamo comunque affrontarne le insidie .
    Scopriremo che sono solo visioni allucinate della fantasia di un ubriaco ,creazioni mostruose di una mente alterata .

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